23 - 24 luglio 2005
Emissione N° 553

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"IL VANGELO IN CASA"
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Caritas Insieme TV

Sabato:
18.10
Repliche sabato:23.45
Repliche domenica: 12.55, 18.05 e 23.35
Su TeleTicino

Il Vangelo in casa

Caritas Insieme in versione estiva propone la continuazione del Vangelo in Casa, con don Giorgio Paximadi sempre in dialogo con Dante Balbo.


Un’altra domenica in compagnia della lettera ai romani di S.Paolo (Rm 8, 28-30), che questa volta ci descrive il percorso di un cristiano dal punto di vista di Dio. La creazione di ognuno di noi, non ci deve spaventare la parola predestinati, perché non ha nulla a che fare con la tesi della predestinazione che tanti danni ha fatto nei secoli scorsi, è in vista della gloria, cioè della partecipazione alla realtà stessa di Dio. Ma per fare ciò Dio chiama, giustifica e glorifica. Al centro di tutto come al solito Gesù Cristo, per mezzo del quale siamo chiamati, perché fatti a sua immagine, predestinati, cioè fatti in modo tale che liberamente possiamo accettare la sua proposta di felicità, anzi, prima ancora siamo formati per sentirne tutta la nostalgia, giustificati, cioè rimessi in condizione di poter conservare la nostra amicizia con Dio nonostante il nostro “difetto” d’origine, attraverso il sangue di Gesù che ha ristabilito l’alleanza eterna fra Dio e il suo popolo, glorificati, cioè trasportati da subito nella stessa vita di Dio, immersi nella sua eternità, ricchi della sua ricchezza, tanto più grande, perché immeritata e gratuita.
La demolizione della teoria della predestinazione, cioè del fatto che alcuni sarebbero predestinati al paradiso e altri all’inferno, perché Dio conoscendo i nostri cuori saprebbe quelli che comunque si salverebbero, è evidente nella parola conosciuti, perché la conoscenza di Dio è sempre rapporto con noi, tanto è che in un salmo si dice “quando informe ero tessuto nel seno della terra, tu già mi conoscevi” e altrove è detto: “Ti ho amato di un amore eterno, fin dal seno di tua madre, io ti conoscevo”. La conoscenza non è allora freddo calcolo delle probabilità di salvezza, ma investimento d’amore su ogni creatura che, chiamata alla comunione assoluta con il Padre, è libera solo di rifiutare questo dono, non di pensare che le sia negato.