30 - 31 luglio 2005
Emissione N° 554

Elenco delle emissioni

Scarica i files video di questa puntata

"IL VANGELO IN CASA"
(tempo stimato con ADSL 10 minuti)

Scarica i files video delle rubriche di Caritas
Insieme TV e Radio:


Per vedere questi files video bisogna:
1°) scomprimere il file (zip)
2°) avere installato il programma Divx sul proprio PC.

Se non avete questo programma potete scaricarlo gratuitamente:

Scarica il programma per PC
DivX511Bundle.exe

Scarica il programma per Mac
DivX511Installer.sit

se riscontrate problemi contattateci:
cati@caritas-ticino.ch

Caritas Insieme TV

Sabato:
18.10
Repliche sabato:23.45
Repliche domenica: 12.55, 18.05 e 23.35
Su TeleTicino

Il Vangelo in casa

Caritas Insieme in versione estiva propone la continuazione del Vangelo in Casa, con don Giorgio Paximadi sempre in dialogo con Dante Balbo.


La XVIII domenica del tempo ordinario porta al culmine la speranza proclamata domenica scorsa. Ma mentre la volta precedente, in un certo senso, osservavamo la questione dal punto di vista di Dio, oggi è il lato umano che si fa strada, con tutta la crudezza della vita e la inesorabilità della condizione dei cristiani. E’ ancora la lettera ai romani (Rm 8,35. 37-39) a guidarci e l’apostolo è ben consapevole della storia dei cristiani, perseguitati, cacciati, assaliti, che devono sopportare ogni specie di tribolazione e misurarsi non solo con le avversità della vita o la crudeltà degli uomini o l’ostilità del mondo pagano, ma addirittura con le forze soprannaturali che sono in gioco in questa battaglia per la liberazione definitiva dell’uomo. Eppure in questa battaglia, dice Paolo con un termine che nel linguaggio giovanile si tradurrebbe meglio come megavincitori, la vittoria è assicurata, per due ragioni, l’amore del Padre, di cui abbiamo parlato domenica passata e l’intima unione con Gesù Cristo il risorto, il vincitore che ha stravinto, strappando il pungiglione alla morte stessa, spostando la bilancia della giustizia tanto a favore dell’uomo che per spostarla verso la perdizione occorre una fatica molto più grande di quella necessaria per accogliere la salvezza e la felicità definitiva.