16 - 17 luglio 2005
Emissione N° 552

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"IL VANGELO IN CASA"
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Caritas Insieme TV

Sabato:
18.10
Repliche sabato:23.45
Repliche domenica: 12.55, 18.05 e 23.35
Su TeleTicino

Il Vangelo in casa

Caritas Insieme in versione estiva propone la continuazione del Vangelo in Casa, con don Giorgio Paximadi sempre in dialogo con Dante Balbo.


Proseguiamo dunque con la lettera di S.Paolo ai romani (Rm 8, 26-27), che la liturgia ci propone per questa XVI domenica del Tempo Ordinario: due soli versetti, sempre dal capitolo ottavo.
Come la settimana scorsa si parla di gemiti, inesprimibili, ma questa volta non dalla parte dell’umanità, della creazione, ma da Dio stesso, nella persona dello Spirito Santo. Nel Vangelo è chiamato il difensore, (Paraclito) o anche il consolatore, ma è anche Colui che scruta i cuori, e le profondità di Dio, dato che è Dio egli stesso. Ancora una volta S.Paolo sottolinea la nostra dipendenza assoluta da Dio, come creature nuove, inserite in una logica in cui la nostra sola umanità non basta a comprendere cosa sia conveniente per noi. Non si tratta di annullare la ragione, di cui l’apostolo ha grande stima e ne ha dato prova in questa stessa lettera nei primi capitoli, ma di sottomettere la ragione ai progetti di Dio, lasciando che sia il Suo Spirito a guidare anche la nostra preghiera. Quando si vuole parlare della misericordia di Dio si usa in ebraico un termine che rappresenta la stessa visceralità che nasce nel rapporto fra una madre e il bambino nel suo utero, così come quando si vuole rappresentare la preghiera che lo Spirito stesso rivolge al Padre, si parla di gemiti inesprimibili, di un accorato supplicare, di uno struggimento radicale, come del naufrago all’acqua dolce, del prigioniero agli spazi liberi, di un amante all’amore lontano.
E’ questa nostalgia che geme Lo Spirito nel nostro intimo, rivolta al nostro spirito, perché resti nell’amore del Padre che solo gli conserva una vita piena, anelante all’amore del Padre, perché abbrevi il tempo dell’attesa e possiamo finalmente realizzare la pienezza per cui siamo stati creati, nell’eternità con Lui.