01 - 02 luglio 2006
Emissione N° 602


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"IL VANGELO IN CASA"
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Il Vangelo in casa

Continuiamo a Caritas Insieme, nel Vangelo in Casa, che costituisce il centro della produzione estiva, in questa settimana del tempo Ordinario la lettura della seconda lettera ai Corinzi di S. Paolo. Qui la liturgia ha sforbiciato il testo per estrarne il contenuto giudicato significativo per noi, ma lo si può capire meglio se ne conosciamo il contesto.
L’apostolo aveva in Corinto una bella comunità, ricca di doni e di carismi straordinari, ma anche molto turbolenta e vivace. In questa occasione sta raccogliendo soldi per la comunità madre di Gerusalemme, ma si ritrova con qualche obiezione, legata alla misura della disponibilità dei Corinti. Ne approfitta per puntualizzare che il problema non è di quantità, ma di generosità, legato ad un principio di giustizia costitutivo nelle comunità cristiane. Il problema della povertà nella Chiesa si è posto da subito, perché ad essa accorrevano uomini e donne di ogni ceto sociale e dal principio è stato evidente che non era possibile proclamare la comunione senza un sostegno reciproco. Questo sostegno non ha ragione di essere in una solidarietà generica, ma nel modo di comportarsi di Cristo stesso, il quale da ricco che era si è fatto povero per arricchire molti. La solidarietà allora è una conseguenza di un modo di vivere, di uno stile relazionale, di una maniera di pensarsi. Se Gesù si è comportato in questo modo, non sono da meno i suoi discepoli, che a lui sono chiamati a conformarsi. Ciò che anima la carità dunque non è solo il bisogno, ma il principio di eguaglianza, direi meglio, leggendo Paolo nel suo contesto, di fraternità, di comunione.
In questa ottica nessuno nella Chiesa può restare nel bisogno e il beneficio ricevuto da qualcuno, è per il bene comune, così che nessuno resti privo del necessario.
Se nella Chiesa non si è realizzata la comunione totale dei beni, come descritta nel secondo capitolo degli Atti degli Apostoli, come nota anche Benedetto XVI nella sua enciclica Deus Caritas Est, il principio della solidarietà è sempre stato salvato e difeso, tanto che la Chiesa più che per l’eroismo della fede, nei primi secoli era conosciuta soprattutto per l’espressione concreta della carità, dentro e fuori di essa.