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              Nella scia dell’editoriale 
                di Roby Noris sul precedente numero della nostra rivista, dove 
                spiegava l’atteggiamento attivo e propositivo davanti a diminuzioni 
                di finanziamenti, che siano essi pubblici o privati per un ente 
                socio-assistenziale o di una ONG, e ad altre prese di posizione 
                di Caritas Ticino pubblicate in precedenza a riguardo, tentiamo 
                con questo articolo di approfondire o meglio di concretizzare 
                il pensiero che Caritas Ticino propone e che prova a mettere in 
                pratica conscia delle difficoltà che si possono immaginare.Dieci anni fa come in questi 
                giorni Filippo Lombardi mi telefonò, per chiedermi se Caritas 
                Ticino, che già faceva ogni tanto dei video, avrebbe potuto realizzare 
                una trasmissione televisiva settimanale. È iniziata così l’avventura 
                televisiva di una piccola organizzazione socio-caritativa che 
                probabilmente non ha uguali al mondo. A dieci anni dagli inizi 
                di “Caffè del Popolo” su Tele Campione (anniversario che corrisponde 
                a quello di “Caritas Insieme TV”) ed a cinque anni dalla concessione 
                che ufficializzava TeleTicino quale emittente regionale ai sensi 
                della Legge radiotelevisiva svizzera (LRTV), lo sguardo deve volgersi 
                più avanti che indietro. Il ricordo delle incredibili difficoltà 
                sormontate per far vivere e crescere questa piccola emittente 
                –ormai saldamente ancorata nel cuore dei ticinesi– non può infatti 
                nascondere le sfide che ancora ci stanno davanti, in primo luogo 
                la nuova LRTV, accettata dal Consiglio Nazionale lo scorso marzo 
                e prevista agli Stati il prossimo mese di dicembre.
 Un titolo incisivo e provocatorio, 
                che richiama alla mente il grido di Papa Wojtyla in Piazza San 
                Pietro all’esordio del suo pontificato: “Solo Cristo sa cosa è 
                dentro l’uomo, solo lui lo sa!” è quello scelto per la prima Lettera 
                pastorale, dell’episcopertine/copato del nostro vescovo Pier Giacomo Grampa.
DOSSIER Da giugno a settembre 
                  non c’è molto da dire sulla stampa, in televisione, su internet, 
                  perché tutti sono in vacanza, mentre ritornano ossessive le 
                  questioni di creme solari, alimentazione anti-caldo e best sellers 
                  da spiaggia.Ma quest’anno è intervenuto Joseph Ratzinger, prefetto della 
                  Congregazione per la Dottrina della Fede, pastore instancabile 
                  che cerca di riportare il gregge variegato della chiesa nel 
                  recinto della ortodossia, a movimentare il terreno culturale, 
                  lanciando in campo una palla alta che ha mandato in bestia il 
                  mondo laico.

  Percorrendo la “salita 
                  alla Motta”, la strada che dalla splendida piazza della Collegiata 
                  di Bellinzona porta al Castello, ci si sente in pieno Medioevo, 
                  perché le case, le mura, il selciato sembra non siano stato 
                  corrotti dal tempo. In questa suggestiva cornice abbiamo aperto 
                  PerlArt, negozio dove vengono vendute perle di vetro indiane 
                  per la realizzazione dei propri gioielli e prodotti dell’artigianato 
                  di varie parti del pianeta, in particolare i vasi realizzati 
                  dalle donne del popolo Lenca, discendenti dei Maya.instancabile 
                  che cerca di riportare il gregge variegato della chiesa nel 
                  recinto della ortodossia, a movimentare il terreno culturale, 
                  lanciando in campo una palla alta che ha mandato in bestia il 
                  mondo laico.  |  
             Editoriale 
                
              
              Dalle riunioni di redazione 
                come da altri momenti di ripensamento sull’informazione di Caritas 
                Ticino, talvolta esco con il sospetto che ciò che facciamo con 
                rivista, TV, radio e internet sia sproporzionato; talvolta mi 
                chiedo se le pretese non puntino troppo in alto per quel che il 
                pubblico coglie e per quel che noi riusciamo con le nostre forze 
                e i nostri strumenti ad offrire. Sfogliando questa rivista, mentre 
                la stiamo confezionando, ho di nuovo questo nodo, questo interrogativo. 
                Otto pagine dedicate a un documento del Card. Ratzinger sulla 
                donna, cinque pagine alla presentazione della Lettera Pastorale 
                del vescovo (presentata anche a Caritas Insieme TV), cinque pagine 
                di metodologia di intervento nei paesi in via di sviluppo, poi 
                la nuova legge radiotelevisiva, una rassegna stampa sull’eutanasia, 
                riflessioni sulla presenza musulmana in Europa, ecc. ecc. 7000 
                copertine/copie stampate. Quanti lettori troveranno il coraggio di cimentarsi 
                in tali letture? 
 
 AMORE PER I POVERI 
            
            Continuiamo le riflessioni 
              sulla cooperazione internazionale prendendo spunto dal viaggio in 
              Africa del nostro collega Luigi Brembilla che tra marzo ed aprile 
              scorsi si è recato in Costa d’Avorio ed in Burkina Faso, per seguire 
              due progetti di sviluppo. Sul precedente numero della nostra rivista 
              vi abbiamo parlato della situazione in Costa d’Avorio e del progetto 
              ACTA sostenuto anche da Caritas Ticino. Ora Brembilla propone le 
              sue riflessioni dopo aver visitato un progetto di sviluppo in Burkina 
              Faso proposto da una cooperativa di emigrati bourkinabes che vivono 
              in Italia.

 «Dio è morto in Europa?» scriveva 
              Newsweek nell’estate del 1999. Nello stesso periodo il Sinodo dei 
              vescovi osservava «l’ateismo pratico e il materialismo sono molto 
              diffusi in tutta l’Europa: senza essere imposti con la forza e per 
              lo più nemmeno esplicitamente proposti, essi inducono a pensare 
              e a vivere come se Dio non esistesse». Commentando la situazione 
              André Glucksmann si chiedeva perché l’Europa, caso unico al mondo, 
              è diventata il continente di atei dove si vive «come se Dio non 
              esistesse»? E perché sul resto del pianeta si uccide allegramente 
              in nome dell’essere supremo?Dall’inizio del mese di agosto 
              in Georgia, nella regione dell’Ossezia del Sud, regione autonoma 
              con forti tendenze separatistiche, incoraggiate dall’appoggio russo, 
              il governo separatista locale ha riaperto il conflitto armato “congelato” 
              negli ultimi 12 anni. 
               ABBIAMO LETTO PER VOIPadre Mauro Lepori, abate della 
              comunità monastica di Hauterive, un’isola di pace nascosta fra le 
              pieghe della campagna svizzero-francese, ci sorprende con un piccolo 
              libro, un concentrato di umanità che ci parla di Simone chiamato 
              Pietro, il primo fra gli apostoli. 
               FINESTRA DIOCESANA APPROFONDIMENTI: CARTELLA ANIMAZIONE OTTOBRE 
              MISSIONARIO 2004
 La Chiesa tailandese è l’ospite 
              dell’Ottobre Missionario 2004 di Missio, le Pontificie opere missionarie. 
              Il motto “Gioia della fede”, vuole esprimere il dinamismo di questa 
              Chiesa, come rileva nel suo messaggio il direttore di Missio Svizzera, 
              Padre Bernard Maillard.  
               SANTI DA Scopertine/copRIREDopo la pausa involontaria 
              (ben colmata dal GdP che nel frattempo ha cominciato a farmi sana 
              concorrenza: dal che si dimostra che la concorrenza è economicamente 
              vantaggiosa, perché i nostri guadagni - leggi beni relazionali - 
              si moltiplicano...), riprendo il nostro cammino incontro ai Santi, 
              proponendo alcune considerazioni del Papa, tratte dal suo ultimo 
              libro: Alzatevi, andiamo!, in merito al significato del suo personale 
              incontro con i Santi. Il nostro cammino è effettivamente segnato 
              da questi incontri, che diventano avvenimenti per accompagnare le 
              nostre scelte, i passi della nostra vita.    |