Santi da scoprire
San Gottardo

Di Patrizia Solari



Se si dice San Gottardo, meglio sangottardo, la prima cosa alla quale si pensa sarà la galleria o il massiccio, al più qualche via di città, se non addirittura la banca. Dove però il "san" è inesorabilmente sparito. Vogliamo qui rompere questo automatismo e rendere al suono "sangottardo" tutto il suo spessore: vogliamo parlare di san Gottardo, più esattamente Godehard di Hildesheim, vescovo benedettino, morto il 5 maggio del 1038, giorno in cui viene ricordato e festeggiato.


Un santo per l’Europa

Il Vescovo Eugenio Corecco aveva scelto san Gottardo come suo protettore e lasciamo che le sue parole ce ne spieghino il motivo: "La scelta di San Gottardo come mio simbolo personale nello stemma, non è dovuta solo ad un fremito vallerano. (...) Il culto di San Gottardo è diffuso in tutta Europa, dal nord della Germania a Milano, dove esistono due chiese in suo onore; dalla Lituania alla Spagna. È diventato il patrono della via delle genti. Ci ammonisce perciò di non chiuderci su noi stessi e di accogliere lo straniero, perché secondo il diritto delle genti, i passi, come i mari, appartengono a tutti. San Gottardo ci ricorda che la direttrice sud-nord che nel passato fu la dorsale culturale dell’unità cristiana dell’Europa, ha assunto oggi un significato nuovo, ancora più vasto. È diventata la direttrice economica nord-sud, con l’impegno per tutti i paesi ricchi di aiutare quelli più poveri in vista dell’unità e della pace nel mondo. La figura di San Gottardo è perciò carica di un simbolismo che dobbiamo riscoprire, ed oggi abbiamo più che mai bisogno di simboli, se non vogliamo soffocare nei nostri piccoli orizzonti." (1) In un’altra occasione (2) il Vescovo Corecco riprende questa tematica: "La prova che sia stata una persona importante nel suo secolo sta nel fatto che il culto dopo la sua canonizzazione si è diffuso in tutta l’Europa (...). Dunque è una figura che dobbiamo riscoprire perché, in un momento come questo (qualche mese dopo la caduta del muro di Berlino n.d.r.), che vede l’Europa prendere coscienza della propria unità, richiamarci a questa figura è importante. Ci fa capire infatti che quello che ci unisce in Europa, l’elemento comune, non è certo la lingua, la cultura particolare, ma il fatto che siamo una popolazione cristianizzata; tutti abbiamo incontrato il cristianesimo. Questo è l’elemento comune dell’Europa."


Costruttore di chiese

Un altro aspetto di San Gottardo che ha spinto il Vescovo Eugenio a sceglierlo è il fatto che il santo, nel suo breve episcopato (era stato ordinato vescovo nel 1022, all’età di 62 anni, quando ormai si stava preparando alla conclusione della sua vita, e il suo episcopato durerà una quindicina di anni) aveva fondato una trentina di chiese. "Non saranno le chiese quelle che mancano oggi, ma un vescovo è costruttore della Chiesa di Cristo, per cui l’ho scelto come patrono". (3)

Vediamo allora di conoscere qualche aspetto della vita di san Gottardo.
Nacque nel 960 a Reichersdorf, presso Passau, nella Germania meridionale. Era figlio di Ratmundo, distinto vassallo del capitolo di S.Maurizio. Il padre "vedendo che la giovane mente del figlio, per quanto lo permettesse la tenera età, era fortemente attirata dalle cose più preziose, lo avviò al servizio di Dio." (4) Così Gottardo iniziò i suoi studi umanistici e teologici alla scuola capitolare di Niederalteich, sotto la guida paterna del sacerdote Uodalgiso. A un certo punto, colpito dalla lettura della vita di S.Martino di Tours, decise di darsi alla vita eremitica. Ma dopo una decina di giorni, trascorsi nel bosco cibandosi di erbe e radici, fu richiamato al monastero dal suo maestro. "Dio onnipotente, che vede nello stesso tempo passato, presente e futuro, non volle che la lanterna che doveva irradiare il mondo, rimanesse, nel giovane prescelto, nascosta sotto il moggio." (5)
In seguito Gottardo fu preso sotto la protezione dell’arcivescovo Federico di Salisburgo e continuò i suoi studi a Passau. Fu ordinato accolito e suddiacono dall’arcivescovo e affidato al famoso maestro Liutfrido che lo iniziò all’arte e alla scienza.
Terminati gli studi tonò alla scuola capitolare di Niederalteich e lì diventò a sua volta insegnante.
Quando il duca Enrico di Baviera, detto il Litigioso, decise di trasformare il capitolo in un monastero benedettino, Gottardo vi rimase come novizio e si fece monaco nel 990, sotto l’abate Ercanberto, venuto dalla Svevia. "Quando l’abate Ercanberto si avvide dell’instancabile obbedienza di Gottardo e di come egli seguisse con zelo l’ordine monastico, come se fosse non solo in esso educato, ma addirittura come se vi fosse nato, lo accolse lietamente come figlio spirituale, lo fece diventare priore e non ordinava nessuna disposizione senza prima essersi consigliato con lui." (6)


Abate e riformatore dell’ordine

Nel 996 succedette all’abate Ercanberto e orientò il monastero verso l’ideale monastico di Cluny. Ebbe dal futuro imperatore Enrico II, figlio di Enrico il Litigioso, il delicato compito di abate e riformatore di altri due monasteri. Aveva lasciato piena libertà ai monaci di partire, se non erano d’accordo con le riforme. E molti abbandonarono i monasteri. Ma "con forza paziente riuscì a vincere la resistenza dei monaci ostili alla riforma." (7)
Tornato nel 1013 a Niederalteich, diresse la costruzione del monastero e della chiesa e vi introdusse una scuola di scrittura e pittura. Per queste sue opere Gottardo è considerato il più grande architetto e pedagogo della Baviera nell’alto Medioevo.


Vescovo di Hildesheim

Nel 1022 è eletto Vescovo a Hildesheim, nel Nord della Germania, accettando la nomina solo per la forte insistenza dell’Imperatore Enrico, che a sua volta sarà canonizzato.
Ma lasciamo ancora parlare il Vescovo Eugenio: "Come Vescovo ha rievangelizzato il Nord della Germania, ha costruito trenta chiese e le prime scuole del Medio Evo: una scuola di musica e una scuola d’arte. Ha dato avvio alla ripresa e alla formazione dell’Europa (...). È stato un uomo chiave del suo secolo perché ha rinnovato la vita religiosa, ha rievangelizzato l’Europa dopo due secoli di decadenza in seguito alla morte di Carlo Magno. Due secoli di decadenza religiosa, politica, culturale, economica. È stato uno dei personaggi che ha dato impulso per la ripresa del senso dell’unità europea e ha impresso un carattere fortemente religioso a questa ripresa politica, economica, culturale. Ha fondato scuole non funzionali a un mestiere, ma scuole di musica e di arte perché ha capito che attraverso l’arte la gente in Europa trovava qualcosa di comune, perché l’arte è universale. Il canto gregoriano ha origine in queste scuole: è stato il primo a costituirle." (8)
Gottardo può essere definito il modello del monaco colto, dell’abate, ardente sostenitore della regola e del vescovo fedele alla Chiesa.
Fu canonizzato dopo meno di un secolo dalla sua morte e in quell’occasione si verificarono cinque miracoli, che determinarono l’afflusso di innumerevoli pellegrini dai paesi limitrofi. La rapida diffusione della venerazione del vescovo in Svezia, Finlandia, paesi slavi del Sud e Svizzera si deve inoltre alla fervida azione dei Cistercensi e dei Benedettini.



1) Omelia alla TSI - 28 giugno 1986, vigilia dell’ordinazione a vescovo di Lugano
2) Omelia del 1. agosto 1990 al passo del San Gottardo
3) Omelia del 28.6.86
4) E. Schmid, Heilige des Tessin, 1951 (nostra traduzione)
5) idem
6) idem
7) Biblioteca Sanctorum, vol VII, 1966
8) Omelia dell’1.8.90