IL DOPO MITCH: l'occasione per una ricostruzione globale
Alessandra & Carlo Foletti in Honduras e un'associazione ticinese per sostenere i loro progetti



Carissimi amici,

Grazie per il sostegno che ci state dando. In questo momento è per noi importante poter contare sulla vostra collaborazione e sulla vostra amicizia. La situazione in Honduras è difficile. Sono passati quindici giorni dall'uragano MITCH e oggi possiamo toccare con mano i disastri: più di 7'000 morti, 15'000 dispersi, circa 2 milioni di persone senza tetto, il 60 % delle infrastrutture distrutte. Sono i dati ufficiali che, ogni giorno, sono destinati ad aumentare. Lavoriamo moltissimo, io nei rifugi creati nella città di Tegucigalpa dove ogni giorno arrivano nuove persone sfinite dalla fame e dalle fatiche; attualmente sono più di 20'000 le persone accolte, ma ìl numero è destinato ad aumentare. Carlo ha ripreso i contatti con tutti ì contadini, con loro sta facendo un bilancio dei danni e soprattutto li sta aiutando a riavere fiducia e a continuare nel lavoro. I bambini per il momento non possono andare a scuola e stanno a casa. Per fortuna la nostra casa non è stata danneggiata. Abbiamo accolto amici e abbiamo cucinato pranzi per moltissime persone del quartiere. Oggi nella zona dove noi viviamo si sta tornando alla normalità, non è così però per il resto della Capitale e dell'Honduras. Gli aiuti stanno arrivando e ora per noi e per le diverse ONG impegnate sul terreno è determinante riuscire a collaborare e a coordinare gli interventi. Se nella città la distribuzione degli aiuti funziona, ci sono ancora zone discoste che non hanno ricevuto nulla. Mi chiedi un giudizio sulla situazione? È sicuramente troppo presto per formulare un giudizio globale. Siamo nell'emergenza e il tempo della riflessione è rimandato. Comunque dopo 10 anni e più di permanenza in questo Paese mi sembra di poter dire che il "dopo MITCH" dovrà essere per il popolo dell'Honduras l'occasione di una ricostruzione globale. II cambiamento che deve avvenire è di tipo culturale; bisognerà avere delle priorità, degli obiettivi concordati con tutti i soggetti della società: i Municipi, la realtà sociologica del Paese, le diverse associazioni, le ONG di aiuto allo sviluppo. Questi obiettivi devono trovare spazio in un programma di ricostruzione dove le forze politiche e le forze della società civile potranno lavorare insieme. In questo momento così difficile la società civile sta dimostrando una grande forza di volontà per combattere le mille difficoltà; la gente si ingenia per trovare soluzioni a problemi immensi come la mobilità, la ricostruzione della propria casa ecc. Vi ringrazio per quanto state facendo, per i soldi che ACTA sta raccogliendo. Appena la situazione lo permetterà vi presenterò una serie di progetti che l'Associazione potrà sostenere. Le idee non mi mancano, in questo momento è il tempo che mi manca perché i bisogni sono immensi. La gente che avete conosciuto voi nelle campagne e alla periferia di Tegucigalpa ha perso tutto, casa, vestiti... insomma tutto. È la voglia di vivere che li fa guardare al futuro con un po' di speranza. Noi vogliamo essere al loro fianco e vi ringraziamo se potremo contare su di voi.

Un grande abbraccio

Alessandra



La nostra Associazione è nata dall'amicizia che ci lega dai tempi universitaria Alessandra e Carlo Foletti. La loro scelta di lavorare per lo sviluppo dei Paesi del Centro America, maturata subito dopo l'Università da sempre coinvolge anche noi. Durante questi anni parecchie volte abbiamo colto l'occasione di andare a trovarli e grazie anche alle loro visite in Ticino la nostra amicizia è cresciuta e si è consolidata. Nel 1997 è nata ACTA (Associazione di cooperazione ticinese associati) che vuole essere una realtà non profit di aiuto progetti sociali, economici, sanitari, educativi in diversi Paesi. Un primo progetto di aiuto a una realtà di bambini così come un secondo di interscambio con alcuni medici dell'Ospedale della Capitale stavano diventando operativi proprio ora. L'uragano MITCH ha rimesso in discussione tutto. ACTA sta raccogliendo offerte che serviranno a sostenere il lavoro di ricostruzione in progetti di Alessandra e Carlo. Chi desidera sostenere questo lavoro può fare un'offerta sul CCP65 246633 0.

Fabio Leidi, presidente di ACTA

L'APPELLO DI MONS. FÜRER

Mons. Ivo Fürer, vescovo di San Gallo rappresentante della Conferenza dei vescovi svizzeri per i lavori della diaconia, così scriveva all'inizio di novembre:

Cari confratelli, care collaboratrici e cari collaboratori, Negli stati centroamericani del Guatemala, di El Salvador dell'Honduras, della Costa Rica e in Nicaragua regna al morti l'immensa miseria e la disperazione. II vescovo Leopold Frad scrive in un drammatico appello d'aiuto: `L'Honduras è scompari so dalla carta geografica, è composto solamente ancora da isole, raggiungibilí con barche o elicottero". E l'arcivescovo e Managua, il cardinale Obando y Bravo, ammette: "Ho vissuto terremoti, siccità, due guerre e gravi tempeste, ma questo è in dubbiamente la cosa peggiore che io abbia mai visto." L'America centrale è attualmente teatro della più grave catastrofe naturale di questo secolo: il devastante uragano "Mitch" e le sum seguenti inondazioni e gli scoscendimenti sono costati la vita a almeno 10'000 persone. Circa 14'000 persone sono disperse e suppone che molte di loro siano morte. Milioni di persone sono r maste senza tetto. Gli abitanti del Centro-america hanno bisogno del nostro sostegni e della nostra solidarietà. II nostro aiuto è urgente, per motivi u ma nitari, e inoltre per la popolazione bisognosa può rappresentare u é messaggio di speranza che la protegge dalla disperazione. Caritas, l'opera umanitaria dei cattolici in Svizzera, che da dei cenni fornisce aiuto efficace e duraturo nelle emergenze, ha rea gito prontamente: assieme alle sue organizzazioni partner s posto, Caritas fornisce alimentari (riso, mais, fagioli), vestiti, medicamenti e coperte di lana alle vittime. Ma occorre anche l prevenzione della salute, dato il grande pericolo di epidemie C cui potrebbero rimanere vittima numerose persone. In qualità di responsabile della conferenza episcopale per il diaconato Vi chiedo urgentemente di sostenere se possibile l'aiuto della Caritas alla sopravvivenza in Centro-america. Inoltri. Vi chiedo di pensare nelle Vostre preghiere a quelle persone colpite da una tale immensa sofferenza. Vi ringrazio da parte della popolazione bisognosa. Ringrazio pur per il sostegno che date sempre alle vittime di catastrofi.