Quanto costa un disoccupato inserito in un PO?

Di Giovanni Pellegri



Vi sono alcuni interrogativi inerenti al mondo della disoccupazione che meritano risposte precise. Il rischio altrimenti è di trasformare in verità affermate da tutti quello che in effetti sono i soliti luoghi comuni, espressi senza cognizione di causa in strada o nei bar. Abbiamo già sentito frasi del tipo: "I programmi occupazionali sono inutili e costano tanto, sarebbe meno costoso e più utile caricare tutti i disoccupati sulle delle lussuose navi e farli fare un anno di vacanze su un isola del Pacifico. Vitto e alloggio compresi. I disoccupati se ne stanno in disoccupazione perché è comodo starsene a letto invece di andare a lavorare". Le risposte al problema disoccupazione non sono semplici ed è evidente che nessuno possiede la soluzione definitiva che permetterebbe di reinserire nel mondo del lavoro le 12 13'000 persone disoccupate in Ticino. L'esperienza alle spalle ha dimostrato che in presenza di alcuni parametri fondamentali (presentati nell'articolo a fianco) il programma occupazionale è una misura efficace per tentare il reinserimento della persona disoccupata nel mondo del lavoro. Ma tutto ciò a che prezzo? Per rispondere correttamente a questa domanda bisogna dapprima rispondere ad un altro quesito. Quanto costa realmente la disoccupazione al Cantone Ticino? Purtroppo uno studio dettagliato non esiste. Ne esiste invece uno svolto dal Laboratorio di Economia Applicata dell'Università di Ginevra su domanda del Consiglio Economico e Sociale dello stesso Cantone. Questo studio pubblicato nell'aprile del 1997 ha stimato che il costo totale della disoccupazione che tiene conto di tutti i fattori e quindi anche della mancata valorizzazione della manodopera, delle imposte alla quali il Cantone ha dovuto rinunciare per mancata occupazione e anche dei costi meno visibili come la salute dei lavoratori disoccupati, ammonta a 1,14 miliardi di franchi all'anno! L'inserimento temporaneo delle persone disoccupate nei programmi occupazionali permette di ridurre una parte di questi costi nascosti, ma esistenti. Infine, non dimentichiamo che I'80% dei costi di un PO sono i salari dei disoccupati che comunque sarebbero spesi sotto forma di indennità mantenendo però le persone inattive. Recentemente il Centro Misure Attive ha dimostrato che il costo giornaliero di un disoccupato inserito in un PO (tolte le indennità che comunque sarebbero versate) è mediamente di 35 40 franchi. Questi soldi permettono la creazione di attività lavorative utili per l'intera società e la valorizzazione delle capacità di una fascia di persone escluse forse per sempre dal mondo del lavoro. II lavoro fisso, sicuro, a un chilometro da casa, possibilmente statale, sta finendo. Meglio adeguarsi e riflettere sulle esperienze create all'interno di qualche PO perché probabilmente questi piccoli tentativi sono già un laboratorio interessante per quello che diventerà una nuova modalità di lavoro per il futuro. L'alternativa forse apparentemente più economica e di inviare tutti alle Isole del Pacifico, mandando però allo sfascio tutta la nostra società.


* D. Benetti e Y. Fluckiger; Le coút social du chomage à Genève. LEA, 1997