Alcune domande al postulatore delle cause dei bambini di Fatima
Il gesuita Paolo Molinari



La fama di santità nei confronti dei due pastorelli era molto diffusa?

Il fenomeno non soltanto esisteva ma era tanto diffuso che ben 264 lettere postulatorie (vedere la descrizione della procedura a pag 47 ndr) furono inviate alla Santa Sede per sollecitare l’avvio della causa di beatificazione. Gli autori di tali lettere erano vescovi di 62 Paesi di tutti i continenti, che si facevano voce del pensiero e dei sentimenti di tanti fedeli delle loro regioni.

Prima di esaminare le testimonianze sulla fama di santità di Francesco e Giacinta c’era però una questione di fondo che non era mai stata ufficialmente affrontata e risolta dall’autorità ecclesiastica, e cioè quella riguardante da quale età anche dei bambini possono essere presi in considerazione come candidati alla beatificazione e canonizzazione...

Sì. Il punto in questione era proprio questo: i bambini sono capaci di esercitare le virtù in grado eroico, come si richiede in coloro che non sono dei martiri? Il problema se lo erano posto già da tempo non solo insigni studiosi, quali ad esempio il domenicano Réginald Garrigou-Lagrange e il gesuita Francesco Hürth, ma anche la stessa Congregazione che si occupa delle cause dei santi. È inoltre da sottolineare che già san Pio X, con il suo fine intuito di pastore delle anime e di santo, promosse vigorosamente l’accesso dei giovanissimi alla santa comunione, superando le opposizioni provenienti da varie parti. Ed è significativo che questo Sommo Pontefice era convinto che, in seguito alla sua insistenza, si sarebbero avuti in futuro anche bambini canonizzabili. Fin dal 1935, dunque, lo stesso promotore della fede, monsignor Natucci e il reverendo Tomasetti, della procura generale dei Salesiani, avevano formulato la domanda: "A quale età si può ritenere che un giovane sia capace, ordinariamente, di compiere atti di virtù in grado eroico?". Tale quesito era stato sottoposto alla considerazione e allo studio di numerosi specialisti nei settori della teologia, della morale, dell’educazione e della psicologia. I frutti della vasta e nutrita indagine furono portati a conoscenza di Pio XI nel 1937 (...). Anche se allora non fu presa alcuna decisione autorevole in merito, le ricerche e gli studi in proposito proseguirono e ciò ha indotto l’autorità competente a prendere in esame anche le cause di canonizzazione dei fanciulli.

E quando la Congregazione delle cause dei santi ha stabilito che anche i bambini non martiri possono essere canonizzati?

Le decisioni in merito alla questione furono prese nella Congregazione plenaria dei cardinali che ha avuto luogo nel 1981. (...) Veniva poi esaminata l’espressione "esercizio delle virtù in grado eroico in relazione alla giovane età. Come ha scritto Padre Gumpel, relatore delle cause di Francesco e Giacinta: "Naturalmente, nel giudizio sulla eroicità dei fanciulli non si deve pretendere che essi abbiano esercitato le virtù come hanno potuto farlo tante persone adulte. Ma in ogni esame delle virtù si deve tener conto di tutto ciò che riguarda la persona del candidato, la sua età, il sesso, l’ambiente in cui è cresciuto e ha vissuto, il suo stato di vita, la sua vocazione personale e le grazie che ha ricevuto da Dio, che elargisce con sovrana libertà."

(30 giorni, nr. 3 - 2000, pagg. 47-48)