20 - 21 agosto 2005
Emissione N° 557

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"IL VANGELO IN CASA"
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Caritas Insieme TV

Sabato:
18.10
Repliche sabato:23.45
Repliche domenica: 12.55, 18.05 e 23.35
Su TeleTicino

Il Vangelo in casa

Caritas Insieme in versione estiva propone la continuazione del Vangelo in Casa, con don Giorgio Paximadi sempre in dialogo con Dante Balbo.


Il capitolo XI della lettera ai Romani (Rm 11, 33-36), protagonista di questa XXI domenica del tempo ordinario, si conclude con un riferimento indiretto alla letteratura sapienziale ebraica, si pensi al libro di Giobbe, ad esempio, in cui Dio chiamato in giudizio risponde al principe beduino caduto in disgrazia ricordandogli la distanza fra lui e gli uomini, o al profeta Isaia che per descrivere la differenza fra il pensiero di Dio e quello dell’uomo si richiama alla distanza che c’è fra il cielo e la terra. Questo riferimento, oltre che essere un omaggio ai suoi fratelli nella carne, in conclusione di due capitoli ad essi dedicati, è anche segno del sincero stupore dell’apostolo Paolo, davanti alla incommensurabilità della sapienza divina che nel suo disegno di salvezza ha previsto il rifiuto ebraico del Messia Gesù, così da porre tutti gli uomini nella stessa condizione di bisognosi della salvezza, come abbiamo visto domenica scorsa.
Inoltre in questo brano si nota un altro particolare caro a S.Paolo, che riguarda la totalità dell’esperienza umana, che non può mai uscire dallo spazio di influenza di Dio, causa, mezzo, fine e spazio in cui essa si forma, si muove, si conclude.
Si raggiunge in queste poche righe la pienezza di una “dossologia”, una parola greca per definire una proclamazione della gloria di Dio, così densa e compatta da somigliare proprio alla “Nube” della gloria, cioè della presenza di Dio, descritta ad esempio nel sesto capitolo del libro del profeta Isaia, che riempiva il tempio, fino a dare le vertigini.
Più che da meditare, questo testo è da contemplare, lasciandosi immergere ed avvolgere nell’abisso della trascendenza che sorpassa ogni nostra intelligenza e ci raggiunge solo in uno smarrito stupore.