Progetto Sigrid Undset. Per una reale parità nella vita professionale
DONNA e PARITÀ

A cura di Dani Noris



Dal Sigrid Undset Club 7 incontri televisivi per riflettere sulla parità professionale fra uomo e donna a Caritas Insieme.

Dal 6 novembre al 19 dicembre in onda su TeleTicino, sabato dalle 18.30 alle 19.30 con replica alle 22.00
e domenica alle 17.00.

Il progetto Sigrid Undset, per una reale parità nella vita professionale, costituito da un consultorio e una campagna informativa, ha visto impegnata Caritas Ticino, durante tutto il 1999.
Dal 6 novembre fino a Natale, ogni sabato, alle 18.30 su Teleticino, va in onda il ciclo di trasmissioni che Caritas Insieme ha realizzato nell’ambito del progetto.
Nel Sigrid Undset Club, costruito nello studio di Caritas Insieme, si discute di donna e lavoro. Un pubblico eterogeneo, a partire dalla sua esperienza personale e sollecitato da contributi filmati di esperti e testimoni, riflette sulla questione della condizione della donna lavoratrice.
La consulente per la condizione femminile del Canton Ticino, Marilena Fontaine, in collegamento video, risponde alle domande e puntualizza le varie problematiche. Faranno da cornice musicale le canzoni sulla donna dell’ultimo CD di Marco Zappa che sarà ospite dell’ultima puntata.

Il numero di donne escluse dal mondo del lavoro, senza formazione o con qualifiche professionali non più competitive, non sembra diminuire.
Molte donne vivono in situazioni di precarietà, non conoscono i loro diritti, non hanno una riconoscimento della loro attività, sia perché il lavoro di cura non valorizzato, sia perché molte svolgono attività in nero. Questa situazione crea spesso l’assenza di gratificazione personale e è causa o effetto di una mancanza di stima di sé.
La legge federale sull’uguaglianza fra donna e uomo garantisce pari opportunità e la non discriminazione in tutti i campi ma la società deve ancora percorrere una lunga strada per raggiungere l’obiettivo della vera uguaglianza di diritti, per ottenere in tutti i settori "pari opportunità". L’uguaglianza sancita a parole o anche per legge non elimina la disparità, occorre un cambiamento radicale di mentalità.
Nell’affrontare una riflessione sulla questione femminile è necessario evitare la tentazione di creare un modello riduttivo, ma assumere come modello di riferimento quello di un sistema complesso della realtà della vita delle donna, dei ruoli che essa è chiamata a vivere e conciliare. Se non se ne tiene conto è impossibile intravedere delle soluzioni.
Parlare della condizione femminile significa riconoscere alla donna la pienezza della sua persona e la cultura della differenza.
La nostra cultura ha bisogno di prendere coscienza dello specifico femminile, come di una delle risorse più grandi di cui dispone.

La parità sarà raggiunta solo quando la maternità sarà riconosciuta per quello che è, una enorme ricchezza sociale, morale, economica e collettiva

La donna per capacità intellettiva e manuale può svolgere qualsiasi tipo di attività. La reale parità, da questo punto di vista, sta nella retribuzione e nella possibilità di carriera, ossia di accesso ai luoghi decisionali. Infatti le donne sono presenti in modo massiccio nel mercato del lavoro, ma la loro presenza nei gradini alti della scala gerarchica è ancora estremamente scarsa.

Altro problema è la considerazione della maternità, che è ritenuta un ostacolo insormontabile per la produzione.
Il lavoro della donna con figli continua a suscitare discussioni, i problemi da affrontare e risolvere sono molti. La madre è spesso lasciata sola a trovare le soluzioni, l’avere figli rimane un problema privato, il lavoro una questione da risolvere all’interno della famiglia. I compiti familiari che incombono generalmente alle donne, sono utilizzati come impedimenti alla possibilità di carriera. Se in molti paesi europei, soprattutto al Nord, la legge sulla maternità prevede congedi parentali che possono essere presi sia dalla madre che dal padre, in Svizzera la situazione è decisamente anacronistica. La mentalità degli svizzeri sembra evolvere più lentamente dei cambiamenti sociali in atto.
La parità sarà raggiunta solo quando la maternità sarà riconosciuta per quello che è, una enorme ricchezza sociale, morale, economica e collettiva.

Altro punto che va affrontato per permettere una reale parità è la formazione: in campo professionale le ragazze ancora oggi sono meno formate e scelgono professioni in campi limitati e in un mercato saturo, impedendo loro pari opportunità.
A livello di studi superiori oggi l’accesso ai corsi universitari ha raggiunto la parità effettiva fra ragazzi e ragazze, anzi come nella maggior parte degli stati europei anche in Svizzera sono più numerose le giovani donne a proseguire gli studi superiori.
Vi è tuttavia ancora una spiccata tendenza da parte di studenti e studentesse a seguire materie diverse: le donne predominano negli studi umanistici mentre un gran numero di uomini studia matematica, chimica e informatica.
Questo significa che le ragazze e le donne sono per natura meno capaci nelle scienze "dure" e in matematica rispetto agli uomini? Perché così poche ragazze scelgono informatica, una disciplina nuova per la quale la spiegazione non può essere legata a un fattore tradizionale?

Questi alcuni dei temi affrontati durante le trasmissioni del progetto Sigrid Undset, per una reale parità nella vita professionale, con il quale Caritas Ticino, senza pretendere di dare risposte preconfezionate, sottolinea e mette a tema una questione importante, per guardare con speranza al terzo millennio che sta per iniziare.