PADRINATI con Caritas Ticino dal 1993

Di Vera Podpecan




Scrivevamo, nel 1993, in un dépliant di Caritas Ticino con alcune informazioni sull'azione intrapresa in Croazia: la casa di Vrapce è l'inizio di una azione di accoglienza che deve svilupparsi e durare molti anni col sostegno del Ticino.

Una frase che ci ha accompagnato durante questi anni, e che ha segnato la fedeltà di molte persone che dal 1993 versano dei contributi per i bambini nati dalla violenza sessuale. Molte mamme e molti bambini sono passati nella casa di Vrapce, sicuramente più di 220 persone. Molte hanno trovato lavoro nella regione di Zagabria, molte sono tornate ai loro paesi, mentre altre, in situazioni più difficili, hanno potuto trovare accoglienza in strutture adeguate di Caritas Zagabria. Accanto a questo tipo d'accoglienza, ampliatosi a una seconda casa con lo stesso obiettivo, in quell'anno iniziava anche l'azione dei padrinati.


Oggi a che punto siamo?

Due sono i tipi di padrinati che normalmente vengono proposti alla generosità delle persone: il primo, classico, dove alla persona che desidera aiutare viene inviata una foto e tutti i dati del bambino. La persona che ha accettato di concludere un padrinato può vedere e conoscere il bambino al quale, normalmente un ONG devolve i soldi raccolti.

L'altra forma, quella scelta e seguita da Caritas Ticino in questi anni, non permette una conoscenza così personale del ragazzo. Il donatore affida il suo dono ad una ONG (la Caritas in Ticino, la quale si appoggia sulla Caritas a Zagabria) la quale responsabilmente fa uso di questa somma per permettere a quel ragazzo o a quella ragazza di far fronte alla situazione di bisogno in cui è.

Due sistemi che hanno in comune il desiderio di creare dei ponti di solidarietà con chi è nel bisogno. E questa solidarietà è in fondo alla portata di molti.

Caritas Ticino ha iniziato l'azione dei padrinati per i bambini della Croazia e della Bosnia Erzegovina durante la guerra. Erano i momenti dove non passava giorno senza che i mass media portassero nelle nostre case notizie terribili di questa guerra assurda. Tantissime persone del nostro Cantone hanno risposto positivamente a questa iniziativa chiamata " 1 franco al giorno 30 franchi al mese 360 franchi all'anno". Dall'inizio dell'azione a metà 1997 Caritas Ticino aveva raccolto fr. 246'528.35. Una somma importante devoluta alla Caritas Zagabria per sostenere moltissimi bambini, vittime della guerra. Il sostegno ha permesso a moltissimi bambini di disporre delle cose più elementari come il cibo, vestiti, la possibilità di frequentare la scuola, di giocare e di avere un tetto dove dormire. L'aiuto dato periodicamente dalla Caritas di Zagabria a un bambino non era per sempre: quando quella situazione migliorava, vuoi perché la famiglia o la madre erano riusciti a trovare un lavoro, vuoi perché lo Stato aveva iniziato a stanziare degli aiuti, Caritas Zagabria si faceva carico di un nuovo bisogno, di un nuovo bambino. La cifra durante il 1997 è diminuita molto rispetto al 1993. Ma non crediamo che questo sia dovuto al fatto che il ticinese sia oggi meno generoso di ieri; no. Semplicemente la nostra attenzione oggi si è spostata su altri bisogni. Dopo la guerra nella vicina Croazia e Bosnia Erzegovina, altre guerre sono scopertine/coppiate, altre catastrofi hanno attirato la nostra attenzione e hanno richiesto la nostra solidarietà, non da ultimo gli eventi naturali che hanno colpito la Campania la settimana scorsa. La storia della Croazia, della Bosnia Erzegovina fa ormai parte della storia e a loro il compito di riscriverne un pezzo dove soprattutto i bambini possano guardare fiduciosi al futuro. Personalmente, conoscendo bene questi Paesi, credo che, anche se la situazione economica è oggettivamente migliorata, non si possa abbandonare al proprio destino chi è nato durante quegli, anni o chi durante quegli anni ha perso tutto, anche gli affetti più cari. I bambini di quella guerra assurda hanno ancora bisogno di noi e della nostra solidarietà.