LA 
  SVIZZERA ITALIANA GUARDA OLTRE AI PROPRI CONFINI GEOGRAFICI
  Intervista a Mimi Lepori Bonetti
  
  
  
  Un elenco di ONG (organizzazioni non governative) con progetti all'estero, sia 
  nei Paesi del Sud che in quelli dell'Est così come in Paesi dell'Asia 
  trova spazio in una pubblicazione di recente apparizione. Sono molte le ONG 
  che dalla Svizzera italiana si proiettano verso altri Paesi con l'intento di 
  aiutare, sia con aiuti di prima emergenza sia con progetti più legati 
  allo sviluppo e alla cooperazione.
  
  Chiediamo a Mimi Lepori Bonetti, ideatrice e coordinatrice di spiegarci il perché 
  di questa pubblicazione: R: La pubblicazione si situa all'interno del mandato 
  che ho ricevuto dalla DSC (la Direzione dello sviluppo e della cooperazione) 
  di Berna. Un aspetto del mandato concerne per l'appunto una migliore conoscenza 
  delle ONG della Svizzera italiana. Quando ho cominciato a incontrare, a conoscere 
  le diverse persone che compongono le ONG mi sono accorta che mancava il primo 
  strumento di lavoro per poter creare una rete tra tutte queste espressioni di 
  solidarietà. Un elenco con nomi, indirizzi, descrizione breve dei progetti, 
  ecc., un piccolo elenco del telefono per permetterci di comunicare, di convocarci 
  di lavorare assieme, di creare sinergie. Accanto alla lista delle ONG, suddivise 
  per area geografica ho poi inserito una breve spiegazione della DSC per permettere 
  a tutti di conoscere l'attività della Confederazione in questo settore. 
  È un elenco senza pretese, che però ha colmato un bisogno perché 
  in queste settimane (l'elenco è stato presentato il 16 aprile) più 
  di 500 copertine/copie sono già state richieste.
  
  D: 
  Chi sono e cosa fanno queste ONG?
  R: Non esiste una definizione precisa che possa riassumere la ricchezza 
  di solidarietà di queste ONG. Sono riuscita, grazie alle stesse ONG, 
  a creare un elenco di 75 ONG, e sicuramente alcune sono state dimenticate. 13 
  di queste sono difficilmente catalogabili: hanno progetti in più Paesi 
  e i loro progetti spaziano in molti settori. La tipologia delle altre, pur con 
  qualche difficoltà e sicuramente con qualche imprecisione può 
  essere così descritta: 19 lavorano in America latina, 20 in Africa, 14 
  nei Paesi dell'Est e 9 nei Paesi dell'Asia. 18 di queste si occupano principalmente 
  di aiutare donne e bambini, 18 si situano in progetti a taglio sociale, 8 in 
  progetti sanitari, 13 si preoccupano della formazione, 5 del tema dell'acqua 
  e dell'ambiente. Oltre alle 75 ONG troviamo 5 Centri di formazione informazione 
  su temi legati allo sviluppo. La Svizzera italiana dispone di 20 missionari 
  impegnati in molti Paesi e una decina di comuni hanno stretto legami con altrettanti 
  comuni dell'Albania. Ecco questa è la mappa della solidarietà 
  ticinese. Ma accanto a questo bisogna ricordare le moltissime Associazione a 
  carattere culturale, di professionisti, scuole, club che manifestano la loro 
  solidarietà con qualche progetto in un Paese del globo.
  
  D: Ma finora che lavoro ha svolto con le ONG?
  R: Diciamo che in questo primo anno ho cercato di creare una rete di rapporti 
  di conoscenze tra le persone, i gruppi, le ONG che si interessano ai temi della 
  cooperazione. Molte ONG, soprattutto quelle più giovani e più 
  piccole hanno avuto la possibilità di conoscersi, di conoscere alcune 
  attività della DSC. Molti incontri sono stati fatti e tra l'altro in 
  molte ONG è nato il desiderio di imparare a fare dei progetti di sviluppo. 
  Settimana scorsa il primo seminario chiamato PAMV (Pianificazione, analisi, 
  monitoraggio e valutazione) ha avuto un ottima frequenza e in ottobre verrà 
  ripetuto. Credo che anche le piccole ONG capiscano che oggi anche un loro piccolo 
  progetto in un Paese del globo abbisogna di professionalità. Inoltre 
  la mia agenzia la Consono lavora come un interfaccia tra la realtà della 
  Svizzera italiana e la DSC. Molte richieste vengono fatte e io, conoscendo forse 
  qualche porta in più a Berna, riesco a ricevere delle risposte alle diverse 
  domande. Inoltre il lavoro comprende pure le valli italiane del Canton Grigioni; 
  ecco alla fine del mese mi recherò a Poschiavo dove grazie alla collaborazione 
  di una piccola ONG, si è messa in piedi una serata di informazione sull'aiuto 
  allo sviluppo.
  
  D: Prospettive per il futuro?
  R: Si, molte, soprattutto per quegli aspetti legati maggiormenti ad altri 
  punti del mio mandato: la formazione di giovani verso temi legati allo sviluppo 
  e la formazione delle persone che si avvicinano a delle ONG, la conoscenza di 
  possibili consulenti per dei mandati che la DSC da in regia per lavori all'estero. 
  Ma di questo parleremo una prossima volta.