Tracce 
  di infinito in ogni frammento 
  
  Di Bruno Boccaletti
  
  
  
   Innamorarsi 
  della realtà. È forse la sfida più difficile in un mondo 
  che sempre più vive di sogni o drammatiche disillusioni. Ma la realtà, 
  ciò che tocchiamo e vediamo, ciò che sarebbe insensato rifiutare, 
  è la grande strada che introduce al significato delle domande di verità, 
  giustizia e felicità di ogni uomo. O si fugge, negando le questioni più 
  vere del cuore e rifugiandosi nel sogno, oppure si decide di starci, di guardare, 
  di continuare a domandare. Lasciandosi guidare, in compagnia di qualcuno che 
  faccia da guida, sorretti da una certezza presente. 
  
  L'Happening dei giovani, che si è svolto gli scorsi 7-10 maggio a Lugano, 
  ha scelto di stare di fronte alla realtà. In mille modi, inconsueti e 
  bellissimi. Come nella mostra su "L'avventura del cielo tra spazio e tempo". 
  Pochi sanno che il nostro universo, che in sé racchiude spazio e tempo 
  (fuori, dicono gli astrofisici, non è possibile né l'uno né 
  l'altro), ha una origine misteriosa, prima del "Big Bang", che neppure 
  i migliori scienziati riescono ad avvicinare. L'uomo, particella minima in un 
  cosmo in movimento e sempre più disordinato, rappresenta un fattore inspiegabile 
  di ordine, di coscienza. Noi alziamo gli occhi al cielo e restiamo stupiti dalla 
  grandezza e bellezza di tutto quello che vediamo. Ma, paradossalmente, siamo 
  noi i protagonisti di tutto. E la domanda di senso nasce prepotente. Simile 
  a quella di 80 ragazzi e ragazze scusate il salto che si sono cimentati con 
  il concorso dei temi, ormai una tradizione all'Happening. "Scrivere fuori 
  dai banchi" significa avere il desiderio di dire qualcosa di sé, 
  liberamente. Il titolo, quest'anno, metteva di fronte al grande dilemma: aprirsi 
  alla realtà desiderosi di un compimento di sé e, o, con una scelta 
  opposta, abbandonarsi al cinismo di molti che scoraggiano chi vuole intraprendere 
  questo cammino. 
  
  Forse pochi hanno notato che un simile esercizio di scrittura, che presuppone 
  il sacrificio non scontato di un sabato mattina di piena libertà dagli 
  impegni scolastici, è possibile grazie agli adulti che guidano l'Happening, 
  quei "cercatori instancabili delle tracce di infinito in ogni frammento 
  sorretti da una certezza presente" per ricordare il sottotitolo che accompagna 
  la manifestazione. L'incontro ha messo in evidenza, ancora una volta, che il 
  desiderio di vita che c'è in questi ragazzi non trova un punto d'appoggio 
  e di confronto in chi è più grande. Gli adulti sono come annichiliti 
  e smarriti di fronte al fiume prorompente di chi dal basso tira loro il mantello 
  e chiede ragioni adeguate per vivere. All'Happening è diverso: c'è 
  una presenza che propone un confronto a 360 gradi con la realtà dentro 
  il grande respiro della più viva tradizione cristiana. Così è 
  possibile interessarsi e parlare di Internet e future tecnologie ricordando, 
  a chi ha la memoria asfittica, che nelle potenti autostrade dell'informazione 
  sarà sempre necessario avere educatori che guidino l'approccio e la conoscenza, 
  in contrasto con l'immagine oggi diffusa di un uomo solo e smarrito davanti 
  alla macchina onnipotente e, paradossalmente, inutile. Con i ragazzi, insegna 
  l'Happening, è possibile essere lieti, mettere in piedi giochi a squadre 
  che percorrono il Ticino come una ventata di novità e freschezza. Nasce 
  un popolo, proprio ciò di cui il potere ha paura, un organismo vivo che 
  riconosce in un Punto al di sopra delle leggi e delle umane consuetudini la 
  ragione della propria esistenza.