Piccolo 
  credito
  Polvere sull'incarto
  Una 
  lunga storia di Piccolo Credito per una legge che fa discutere Cantoni e Confedereazione
  
  Di Mimi Lepori Bonetti
  
  
  Non osiamo neppure aprire l'incarto perché le date segnano il tempo che 
  corre. Di tempo ne è corso molto dalle prime riunioni tra associazioni 
  del privato sociale quando insieme si iniziava a guardare al fenomeno del "compra 
  oggi e paga domani" con preoccupazione. Quanti anni sono trascorsi? Molti, 
  troppi, ben più di quindici! Allora, eravamo negli anni della crescita 
  economica, nessuno parlava di disoccupazione e solo un gruppetto di osservatori 
  della società osava parlare di nuove povertà. Mi ricordo che a 
  Caritas, come in altri servizi sociali, il numero di incarti con il problema 
  del piccolo credito aumentava così da farci prendere qualche provvedimento 
  serio. Momenti formativi sul tema, incontri con altre Caritas per organizzare 
  il dibattito pubblico avvenuto in seguito con le banche e con il mondo politico. 
  In Ticino alcuni atti parlamentari chiedevano al mondo politico di prendere 
  dei provvedimenti, alcune associazioni organizzavano momenti di informazione 
  e i primi scritti sul tema facevano la loro apparizione. 
  Si chiedeva una legge cantonale capace di arginare gli aspetti negativi legati 
  al piccolo credito..
  Il mondo politico ha avuto bisogno di anni, tanti anni per proporre, discutere, 
  analizzare, esaminare questa proposta di legge... a livello federale la prima 
  commissione ne ha parlato già nel 1973,con il risultato che nel 1986 
  tutto è stato buttato a mare. Oggi, dopo gli interventi di molti cantoni 
  viene ripescato un progetto di legge corretto e via..di nuovo in commissioni 
  parlamentari; a livello cantonale dopo anni di dibattito in commissione prima 
  ancora di entrare in parlamento il progetto di legge viene ritirato dal Consiglio 
  di Stato.
  In questi anni la situazione economica è cambiata. Nessuno lo nega. Gli 
  incarti sul piccolo credito sono sostanzialmente diminuiti, si ricorre maggiormente 
  al "soldo di plastica" che per un momento fa credere di poter comperare 
  senza neppure spendere. Comunque noi crediamo fermamente che il problema rimane. 
  Se la legge era necessaria ieri, lo sarà anche domani, quando la situazione 
  economica riprenderà. E allora signori, considerati i lunghi tempi di 
  gestazione, perché non iniziare subito il dibattito parlamentare? 
  Speriamo solo che dalla polvere sull'incarto non si passi alla muffa!!