Il futuro è ieri:dalla rivista frammenti di storia
Pregare - Amare - Lavorare - Servire


Di Don Carmelo Andreatta


Insegnare ai giovani a "stare in piedi"! Questo era uno dei pensieri che certamente occupava la mente del Vescovo Eugenio. Non mancava occasione per ricordarlo a me - un giorno mi corresse fraternamente quando per una mia mancanza mi disse: "Guarda che tu devi essere un educatore in mezzo a questi giovani! - e a tutti i ragazzi che incontrava, soprattutto ai più grandi, a quelli che dovevano imparare poco alla volta a diventare Animatori nelle loro parrocchie, nei loro gruppi o associazioni, nella società. Animatori non con un'Anima spenta ma profondamente cristiana, viva della vivezza tipica... dei quadri di Van Gogh e nello stesso tempo delicata e silenziosamente presente come quella di un monaco profondamente fissato in Dio che, proprio perchè così, edifica, realizza, fà. Ecco uno dei suoi interventi, incisivo, preciso, scultoreo:

"Quando uno è chiamato si sveglia: noi siamo stati risvegliati alla vita, all'esistenza. Pensate come viviamo banalmente, in rapporto a questa nostra realtà. E' difficile tenere il livello di quello che siamo. E' difficile ed è possibile solo se ci aiutiamo... Siamo chiamati a tenere in piedi gli altri. Ma se vogliamo essere 'testimoni' dobbiamo saper stare in piedi noi."

In questi ultimi anni coi giovani ne abbiamo fatta di strada e tanta ne resta da fare! Tutto per aiutarci a crescere, a diventar grandi, per "saper stare in piedi noi" e così "tenere in piedi gli altri".

Caritas Diocesana e Pastorale Giovanile Diocesana hanno spesso collaborato in questo preciso impegno di accompagnamento dei Giovani. Collaborazione nata nel lontano luglio 1993 quando per la prima volta, interpellati dal Vescovo Eugenio, ci siamo messi, insieme, per organizzare il Campo di lavoro a Brezoi, in Romania. Da questa "prima volta" molte altre occasioni d'incontro a diversi livelli sono scaturite a favore di una crescita ordinata soprattutto alla "Carità che si fa opera".

La rivista di Caritas ha dato voce, silenziosa testimone, a questa vita che per i giovani è maturata sotto diversi profili, soprattutto grazie al caro Vescovo Eugenio che ha "spinto" in tutte le direzioni. Cerchiamo di rivisitare alcuni momenti significativi.

La preghiera e la formazione

Avviene attraverso momenti particolari, ritiri, campi scuola, campeggi estivi, e si alimenta poi nel quotidiano grazie alla volontà di ciascuno o dei singoli gruppi che settimanalmente si incontrano nella loro parrocchia o zona pastorale. Sono tante queste esperienze. Ne riportiamo alla memoria alcune, sfogliando la rivista di Caritas degli ultimi due anni.

"Nel corso del mese di giugno un gruppo di ragazzi della nostra Diocesi, accompagnati da don Carmelo Andreatta e da alcuni animatori si è recato in Francia, al Santuario della Madonna della Salette, per partecipare ad una settimana di ritiro spirituale... Rita: 'Ogni giornata era organizzata in modo che ci fosse tempo per la preghiera, per la riflessione, per la S.Messa e per il divertimento; sta di fatto che non ci si accorgeva del trascorrere del tempo. Giorno dopo giorno sentivo dentro di me un gran fuoco che aumentava d'intensità e calore... Al rientro tutti ci sentivamo diversi, pieni di una nuova carica spirituale e morale... Questa esperienza non mi ha segnato solo durante il corso di questa settimana, ma la porterò con me per la durata di tutta la mia vita..." ( "Per alimentare il fuoco della fede", n° 3 - ottobre '95 pag 34)

"Esperienza di deserto a Cuneo - Affondiamo le nostre radici in Dio (di Federico Anzini). Dall'est europeo sono andato in Italia più precisamente nel Piemonte. Forte dell'esperienza precedente e desideroso di mettere a fuoco quanto appreso, non potevo fare di meglio che riservare una settimana delle mie vacanze in stretto contatto con il Signore nella preghiera personale e comunitaria... (Nel "deserto") si è invitati a fare assoluto silenzio 24 ore su 24... La preghiera è stata presentata come fonte di nutrimento e di cambiamento interiore. Cioè non è possibile pregare un'ora e poi non essere cambiato" ("Vacanze non stop", n° 3 - ottobre '95 pp 56-58)

Cristina con Ismaele e Pietro hanno voluto condividere un campo di formazione con gli amici Rumeni, a Blaj, antica città della Transilvania:

"Siamo venuti fin qui macinando chilometri e chilometri, mossi dal desiderio di incontrare i giovani cattolici di questo paese, riuniti a Blaj per un grande meeting... Dalle prime battute comprendiamo di vivere un'esperienza completamente nuova... Ma l'importante è la gioia presente in tutti... Ad un certo punto, arriva puntuale il richiamo al programma. Tutti, senza eccezione, alle 20.00 si devono ritrovare alla cappella di Carbunari, per dare inizio al campo, concepito come un grande ritiro all'aperto. Si resta colpiti dal grande rispetto per i gesti liturgici... dalla tensione interiore nella ricerca di Dio, il desiderio di silenzio e la capacità di ascolto. Poi c'è la fatica intellettiva. Si tratta per questi giovani di dare un nome alle meraviglie che il Signore ha già compiuto in loro. Tutti gli anni di ateismo violento hanno sradicato da questa generazione i contenuti della fede. Il regime imprigionando Vescovi e Sacerdoti è riuscito a tenere la gente nell'ignoranza religiosa." ("Romania: i giovani forza viva della Chiesa", n° 3 - ottobre '94 pp 42-43)

Come non ricordare l'esperienza indimenticabile (che ripeteremo anche quest'anno nella Repubblica Ceca) del Campo a Blahowa, in Slovacchia, lo scorso mese di luglio '95? Anche di questo i Giovani hanno voluto parlare:

"La settimana che abbiamo trascorso a Blahowa è stata un'esperienza molto bella ed intensa. Con altri ragazzi dell'Est e l'aiuto di don Boccardo abbiamo riflettuto sulla nostra missione di laici, prendendo spunto dalla Christifideles Laici" ("E' la storia che va avanti", n° 3 - ottobre '95 pp 35-36)

La cura della comunione

Uno diventa grande, come uomo e quindi come Cristiano, quando accetta di lasciarsi formare da quel dono straordinario di Cristo che è la Comunione, l'Unità: tantissimi sono stati i momenti vissuti nell'accrescerla. Uno tra i più belli, che ritorna ogni anno: l'incontro al Monte Tamaro.

Ricordate quello dell'11 giugno 1994 quanto abbiamo accolto l'attuale Cardinale di Praga Mons. Miloslav Vlk:

"Vi ringrazio per l'invito e ringrazio il vostro Vescovo. Devo dire che sono colpitissimo da questa atmosfera di famiglia e dal rapporto che avete con il vostro Vescovo. Non ho mai visto un rapporto così cordiale fra le gente e il proprio Vescovo, vi assicuro non l'ho mai visto. Per me è una grande gioia essere tra voi a portarvi l'esperienza fatta da noi, l'esperienza della nostra vita durante la persecuzione." ("L'Arcivescovo di Praga parla ai giovani Ticinesi", n° 2 - luglio '94 pp 16-19)

Penso anche al grande incontro di Manila in occasione della X Giornata mondiale della Gioventù che ha certamente dilatato il cuore dei Giovani aprendolo tangibilmente alla Comunione della Chiesa universale. Come non ricordare quell'esperienza?

(cf "Eugenio sei con noi", n° 1 marzo '95, pp 34-35)

Se i giovani sono invitati a fare l'esperienza della Chiesa Comunione non meno è per i ragazzi dei quali si è occupato parecchio, assieme a un folto gruppo di animatori, lo stesso Vescovo Eugenio nel giugno del '94. Scrivevo in quel periodo:

"Una tappa davvero importante quella del Campo alla Salette vissuta da un centinaio di nostri ragazzi e ragazze col Vesovo Eugenio lo scorso mese di giugno. C'era dentro un'ansia cosciente o inconscia di essere evangelizzati, di approfondire la fede, di vivere la Chiesa con intensità e passione!" ("L'ansia di essere evangelizzati", n° 2 luglio '94, pp 22-23)

La missione si realizza nel servire l'uomo

Altro capitolo importante per imparare "a stare in piedi da noi" è quello del servizio, della "diaconia". Così i nostri giovani, in questi anni hanno portato avanti il servizio, con generosità, su diversi fronti. La rivista di Caritas è piena di testimonianze di Carità, di Solidarietà cristiana. Cito qui alcuni riferimenti:

"VOLONTARI A CALCUTTA": "... E' in questi centri che siamo venuti a contatto con le Suore ed i Fratelli Missionari della Carità. La loro dedizione continua e costante verso gli ultimi degli ultimi richiede una forte e coraggiosa fede... Negli incontri avuti con loro abbiamo compreso che la loro forza la attingono da una formazione basata sull'ascolto della parola di Dio, l'Eucaristia vissuta e l'Adorazione eucaristica..." ("Giovani in vacanza e che vacanze!", n° 3 ottobre '94, pag 32)

"L'UNITA'... E TUTTO QUELLO CHE NE VIENE FUORI": "Da più di vent'anni l'Unità di Lavoro Sociale (nell'ambito di CL) organizza durante il mese d'agosto una colonia integrata. Quest'anno erano presenti 35 tra bambini e ragazzi, 20 dei quali con diversi tipi di handicap, seguiti da una quarantina di animatori... Io dovevo occuparmi di Mauro e con lui le responsabilità erano quindi molte, dalla pazienza alla puntualità nelle mie attività giornaliere, alla disponibilità anche verso eventuali lavori supplementari, come un semplice turno di vaisselle o riordino delle stanze, fino all'andare a letto ad orari ragionevoli la sera (cosa non evidente quando ci si trova in 20 adolescenti)... Mai come a Sonogno ho vissuto due settimane in cui ogni giornata aveva un'intensità, una bellezza e un senso così eccezionali, in cui ogni dura giornata di lavoro mi portava a guardar agli altri e a me stesso con occhi nuovi... La giornata era ritmata da continui momenti di preghiera, richiamo al vero motivo delle nostre fatiche..." ("Scrivete pagine inedite di nuova evangelizzazione...", n° 3 ottobre '95, pp 48-49)

E poi il mondo della sofferenza e il servizio agli ammalati durante il Pellegrinaggio Diocesano a Lourdes:

"CAMMINO DI SEMPLICITA'": "Il pellegrinaggio diocesano a Lourdes fa ormai parte degli appuntamenti forti dell'estate ticinese. Ogni anno, oltre alle persone malate, vi prende parte pure una schiera di giovani pronti a mettersi a completa disposizione di chi vive a tu per tu con la sofferenza. Chiamati a dare, questi ragazzi si rendono spesso conto, una volta tornati a casa, di aver ricevuto parecchio..." ("Scrivete pagine inedite...", n° 3 ottobre 1995, pag 52)

Per concludere ricordo il Campo di lavoro in Romania dal quale è scaturita, al di là della semplice voglia di dare una mano a costruire, ricostruire, riattare, una vera e propria passione per la Chiesa. E' ormai il terzo anno consecutivo che Caritas e Pastorale giovanile lo propongono. Dallo scorso anno, però si è sentita l'esigenza di incontrarsi anche prima dell'estate tra gruppi giovanili, per costruire o ricostruire, insieme, il tessuto ecclesiale attraverso il quale poter fare l'esperienza fondamentale dell'incontro con il Signore.

Anche di questi momenti "Caritas Ticino" ha voluto dare testimonianza lasciando carta e penna e ampio spazio ai nostri giovani che sulla loro pelle hanno provato la verità profonda di quei momenti:

"Dal Ticino a Brezoi per cambiare il cuore e la società", n° 2, luglio '94, pag 24.

"Testimonianze raccolte durante un incontro fra giovani Ticinesi e Rumeni, a Bucarest", n° 3, ottobre '94, pp 39-41.

"Fare tutto con amore", n° 3, ottobre '95, pp 43-47.

"Romania, la 'costruzione' continua", n° 2, giugno '95, pag 17.

Quale augurio migliore di quello del Vescovo Giuseppe per continuare, anche per questo 1996, a non lasciar in pace il nostro "uomo vecchio"; per aiutare, con la Grazia di Dio, l'"Uomo Nuovo" a nascere e a crescere sempre più dentro di noi e in mezzo a noi, così che avvenga ogni giorno di più la "Civiltà dell'Amore". Essa passa in modo privilegiato per il cuore dei nostri giovani "che, nati in questo secolo, saranno maturi nel prossimo, il primo del nuovo millennio. Se sapranno seguire il cammino che Cristo indica, avranno la gioia di recare il proprio contributo alla sua presenza nel prossimo secolo" (Tertio millennio adveniente, n. 58).

Ecco l'augurio del Vescovo:

"Dobbiamo lavorare insieme: è la premessa per rendere significativa la nostra testimonianza e autentica la nostra missione... Verso il 2000 con Maria, segno di sicura speranza" (Mons. Vescovo ai Giovani, Tamaro 1995)