I progetti di Caritas Ticino
Pueblo del Barro: l'acqua per uscire dal ... fango

Di Marco Fantoni


Caritas Uruguay, organo del dipartimento della Pastorale Sociale e della Conferenza Episcopertine/copale Uruguaiana è un servizio della Chiesa cattolica locale. Si sforza di affrontare i problemi principali del lavoro, della salute, dell'abitazione e dell'alimentazione, prestando il prorpio appoggio tecnico e sostenendo le iniziative che nascono da chi i problemi li vive in prima persona. Cerca di sviluppare gli orientamenti della pastorale sociale all'interno della dimensione sociale della fede. Raccoglie esperienze, riflessioni ed elabora materiale di formazione per coloro che si occupano della solidarietà.

Uno dei progetti che sta per iniziare è quello di Pueblo del Barro (villaggio del fango) un piccolo villaggio immerso nella sconfinata campagna uruguaiana e situato a 65 km dalla città di Tacuarembò.

Dei 164 abitanti, 83 sono bambini ed adolescenti, 14 giovani e 67 adulti che vivono in situazione di estrema povertà. Per gli uomini non ci sono possibilità di lavoro a Pueblo del Barro, di conseguenza vengono assunti come braccianti, settimanalmente, nelle vicine fattorie, facendo ritorno a casa solo per i fine settimana. Il ruolo della donna diventa così di capo-famiglia, referenza essenziale per qualsiasi attività di stampo sociale.

Nel villaggio esiste una scuola rurale elementare con una trentina di allievi, senza distinzione di classi.

Lo politica dello Stato uruguaiano per villaggi sperduti senza possibilità di sviluppo, senza posti di lavoro e senza una produzione importante è quella dell'abbandono, provocando così una fuga degli abitanti verso la periferia della capitale Montevideo. Per evitare il protrarsi di tale situazione, la Chiesa e Caritas si sono impegnate a favorire un miglioramento di vita degli abitanti nel villaggio, sulla loro terra, nelle loro proprie case.

Gli abitanti di Pueblo del Barro, preoccupati per la loro difficile situazione, sono convinti di poterla migliorare nonostante le enormi difficoltà contando principalmente su attività realizzate: dalla Scuola Agroecologica di Caritas, attraverso corsi d' installazione di orti ecologici domestici a 33 abitanti del villaggio; dalla comunità cristiana, tramite visite alle famiglie del villaggio di due suore che si occupano di aprire un piccolo asilo infantile e di impartire lezioni di maglia alle donne; da una commisione per la salute, che appoggia il funzionamento di un dispensario e che collabora attualmente per l'introduzione della luce elettrica. Queste attività si tratta ora di incrementarle cercando di risolvere le difficoltà esistenti. Il problema maggiore per il villaggio è la mancanza di acqua potabile. Nella zona non c'è acqua nelle falde freatiche profonde e le correnti sotteranee superficiali sono inquinate a causa dell'assenza di un sistema fognario adeguato. Tutti gli abitanti del villaggio fanno ricorso all'unico pozzo esistente, spesso asciutto in estate, ma sono costretti a clorare o a bollire l'acqua prima di berla, evitando così problemi gastro-intestinali. Fonte di vita per eccelenza, l'acqua rappresenta il primo elemento in un processo di sviluppo: essenziale nell'igene, nelle prevenzione delle malattie, nell'alimentazione, nella produzione agricola ed industriale, nell'apprendimento e rispetto della natura ed in altri numerosissimi campi, essa può anche diventare le spunto per una serie di attività educative a favore principalmente dei bambini.

In effetti l'obiettivo principale del progetto è quello di migliorare la qualità di vita degli abitanti di Pueblo del Barro ed in modo particolare dei bambini.

Questo risolvendo il problema dell'acqua potabile attraverso un sistema di tetti inclinati in lamiera e la purificazione dell'acqua tramite un apposito apparecchio; migliorando l'alimentazione con l'installazione di orti ecologici privati; creando entrate economiche grazie alla vendita di articoli in lana confezionati dalle donne del villaggio.

L'affinità di questo progetto con Caritas Ticino è data dal fatto che a collaborare con Caritas Uruguay è Mara Tumelero di Carabbia che già dall'agosto del 1994, fino a febbraio 1995 ha partecipato ad una precedente esperienza sempre con Caritas Uruguay in un progetto di pastorale sociale sempre in favore dei bambini.

Il suo ruolo in collaborazione con il responsabile del progetto sarà di coordinatrice e animatrice, con attività di tipo educativo e ricreativo con i bambini per sansibilizzarli sulla realtà dell'acqua potabile e conseguentemente estendibili ad altri temi di importanza comunitaria. L'educazione manuale per le donne che creeranno articoli in lana cercando poi mercati interessanti per il commercio. L'organizzazione di giornate di formazione e di lavoro comunitario negli orti ecologici, con la produzione e la possibile vendita dei prodotti coltivati in loco. Il lavoro di sviluppo comunitario.

Il sostegno che Caritas Ticino darà, su richiesta della Caritas uruguaiana, comprende gli stipendi del responsabile e della coordinatrice come pure il sostentamento per la durata di un anno per USD 15'600.—. Il finanziamento dei materiali tecnici necessari è stato assicurato da una fondazione locale.

La collaborazione che iniziamo così con la Caritas di questo piccolo paese latino-americano non è solo di stampo economico ma anche di accompagna- mento e di presenza di persone che lavorano nei progetti favorendo così un arricchimento nella condivisione delle esperienze.