Il Verbo si fece carne e venne ad abitare tra noi



Ho scelto come tema per la vostra XV Giornata Mondiale la frase lapidaria con cui l’apostolo Giovanni esprime il mistero altissimo del Dio fatto uomo: "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14).

Ciò che contrassegna la fede cristiana, rispetto a tutte le altre religioni, è la certezza che l’uomo Gesù di Nazaret è il figlio di Dio, il Verbo fatto carne, venuto nel mondo

Questa "è la gioiosa convinzione della Chiesa dall’inizio, allorché canta "il grande Mistero della pietà": Egli si è manifestato nella carne" (Catechismo della Chiesa Cattolica, 463). Dio, l’invisibile, è vivo e presente in Gesù, il Figlio di Maria, la Theotokos, la Madre di Dio. Gesù di Nazaret è Dio-con-noi, l’Emmanuele: chi conosce Lui conosce Dio, chi vede Lui vede Dio, chi segue Lui segue Dio, chi si unisce a Lui è unito a Dio (cfr Gv 12, 44-50). In Gesù, nato a Betlemme, Dio sposa la condizione umana e si rende accessibile, facendo alleanza con l’uomo.

Alla vigilia del nuovo millennio, vi rinnovo di cuore l’invito pressante a spalancare le porte a Cristo, il quale "a quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio" (Gv 1,12). Accogliere Cristo significa ricevere dal Padre la consegna a vivere nell’amore per Lui e per i fratelli, sentendosi solidali con tutti, senza discriminazione alcuna; significa credere che nella storia umana, pur segnata dal male e dalla sofferenza, l’ultima parola appartiene alla vita e all’amore, perché Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi, affinché noi potessimo abitare in Lui.

Contemplate e riflettete! Iddio ci ha creato per condividere la sua stessa vita; ci chiama ad essere suoi figli, membra vive del Corpo mistico di Cristo, templi luminosi dello Spirito dell’Amore. Ci chiama ad essere "suoi": vuole che tutti siano santi. Cari giovani, abbiate la santa ambizione di essere santi, come Egli è santo!

Mi chiederete: ma oggi è possibile essere santi? Se si dovesse contare sulle sole risorse umane, l’impresa apparirebbe giustamente impossibile. Ben conoscete, infatti, i vostri successi e le vostre sconfitte; sapete quali fardelli pesano sull’uomo, quanti pericoli lo minacciano e quali conseguenze provocano i suoi peccati. Talvolta si può essere presi dallo scoraggiamento e giungere a pensare che non è possibile cambiare nulla né nel mondo né in se stessi.

Se arduo è il cammino, tutto però noi possiamo in Colui che è il nostro Redentore. Non volgetevi perciò ad altri se non a Gesù. Non cercate altrove ciò che solo Lui può donarvi

"In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati" (At 4,12). Con Cristo la santità - progetto divino per ogni battezzato - diventa realizzabile. Contate su di Lui; credete alla forza invincibile del Vangelo e ponete la fede a fondamento della vostra speranza. Gesù cammina con voi, vi rinnova il cuore e vi irrobustisce con il vigore del suo Spirito.

Giovani di ogni continente, non abbiate paura di essere santi del nuovo millennio! Siate contemplativi ed amanti della preghiera; coerenti con la vostra fede e generosi nel servizio ai fratelli, membra attive della Chiesa ed artefici di pace. Per realizzare questo impegnativo progetto di vita, rimanete nell’ascolto della sua Parola, attingete vigore dai Sacramenti, specialmente dall’Eucaristia e dalla Penitenza. Il Signore vi vuole apostoli intrepidi del suo Vangelo e costruttori d’una nuova umanità. In effetti, come potrete affermare di credere nel Dio fatto uomo, se non prendete posizione contro ciò che avvilisce la persona umana e la famiglia? Se credete che Cristo ha rivelato l’amore del Padre per ogni creatura, non potete non porre ogni sforzo per contribuire all’edificazione di un mondo nuovo, fondato sulla potenza dell’amore e del perdono, sulla lotta contro l’ingiustizia ed ogni miseria fisica, morale, spirituale, sull’orientamento della politica, dell’economia, della cultura e della tecnologia al servizio dell’uomo e del suo sviluppo integrale.

Il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio e della redenzione da Lui operata per tutte le creature costituiscono il messaggio centrale della nostra fede. La Chiesa lo proclama ininterrottamente lungo i secoli, camminando "tra le incomprensioni e le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio" (S. Agostino) e lo affida a tutti i suoi figli quale tesoro prezioso da custodire e diffondere.

Anche voi, cari giovani, siete destinatari e depositari di questo patrimonio: "Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa. E noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore" (Pontificale Romano, Rito della Confermazione). Lo proclameremo insieme in occasione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, alla quale spero che parteciperete in gran numero. Roma è "città santuario dove le memorie degli apostoli Pietro e Paolo e dei martiri ricordano ai pellegrini la vocazione di ogni battezzato.

Davanti al mondo ripeteremo la professione di fede dell’apostolo Pietro: "Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna", perché "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!"

Ed anche a voi, ragazzi e ragazze, che sarete gli adulti del prossimo secolo, è affidato il "Libro della Vita", che nella notte di Natale di quest’anno il Papa, varcando per primo la soglia della Porta Santa, ha mostrato alla Chiesa e al mondo quale fonte di vita e di speranza per il terzo millennio (cfr Incarnationis mysterium, 8). Diventi il Vangelo il vostro tesoro più prezioso: nello studio attento e nell’accoglienza generosa della Parola del Signore troverete alimento e forza per la vita d’ogni giorno, troverete le ragioni di un impegno senza soste nell’edificazione della civiltà dell’amore.