Caritas Ticino attribuisce all'esperienza dell'obiezione di coscienza e del servizio civile un valore grande, ravvisando un'importante occasione di maturazione personale e di crescita collettiva del senso di responsabilità e di partecipazione ad un'idea di cittadinanza attiva.
[ 1. Introduzione ] [ 2. Il
SC presso Caritas Ticino ] [ 3. L'impegno
di Caritas Ticino ] [ 4. Contattarci è
facile ]
[ 5. Links ]
La legislazione Svizzera permette ai giovani ritenuti idonei a prestare servizio militare, di fare obiezione per motivi di coscienza. Con una durata calcolata come 1,5 volte i giorni di servizio militare rimanenti all'obiettore, il servizio civile ha una dimensione educativa e culturale non indifferente. Non si tratta infatti di una semplice occupazione sostitutiva, ma di un servizio realmente utile, sia per l'istituto d'impiego, che per l'obiettore.
Caritas Ticino offre a tutti coloro che vogliono portarsi a casa un'esperienza di vita costruttiva, fatta di intrecci sociali, di solidarietà e di rispetto, la possibilità di impiegarsi in una serie di attività differenziate.
Per motivi organizzativi, il periodo minimo di impiego è di 2 mesi.
Consigliamo un periodo di almeno 3 mesi, affinché l'esperienza risulti produttiva per l'obiettore.
L'attività viene svolta nelle varie sedi di Caritas Ticino, a dipendenza delle necessità delle parti.
A) Designazione dell'attività: Sostegno al lavoro sociale
B) Compiti:
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Inserimento lavorativo all'interno del progetto di lotta contro la disoccupazione nelle attività di riciclaggio e orticole; |
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Contributo nella realizzazione delle emissioni televisive e radiofoniche di Caritas Insieme e dell'omonima rivista, a carattere sociale, nonché del sito internet; |
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Collaborazione nei vari negozi e mercatini dell'usato; |
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Lavori amministrativi (trascrizione di conferenze, interviste a carattere sociale, sistemazione di schedari, indirizzari ed archivi). |
Caritas Ticino si è battuta e si batte ancora per l'affermazione
del servizio civile sostitutivo quale esperienza umana e sociale, quale impegno
professionale e morale per l'obiettore, e quindi per una lettura del servizio
non punitiva da parte delle autorità.
Con il riconoscimento della "prova dell'atto" anche la legge si è mossa in questa direzione, tuttavia si tratta soprattutto di una trasformazione culturale che Caritas Ticino continua a promuovere.
Qui di seguito trovate alcuni estratti degli articoli pubblicati sulla rivista Caritas Insieme.
N.3/4 2007 | Servizio Civile: questo sconosciuto | |
N.3 2005 | La cultura del dono | |
N. 4 2001 | Servizio civile: avanti Marche! | Articolo di Giovanni Pellegri |
Mauk, il bosco e la Grande Prova | Articolo di Massimo Marcoli | |
N. 3 2000 | Mano solidale o pugno armato? | A cura di Alessandro Marcoli, obiettore a Caritas Ticino con Luca Buzzi, del gruppo ticinese per il servizio civile, Barbara Dauchy, avvocato, Alberto Wohlgemuth, dell'organo centrale del servizio civile |
N. 6 1997 | Vivete il servizio civile in maniera seria | Ad un anno dall'entrata in vigore della nuova legge sul servizio civile in Svizzera, le riflessioni di Caritas Ticino e Caritas Italia |
N. 3 1997 | Il servizio civile come scuola di umanità | Articolo di Giovanni Pellegri |
Caritas Italia: dal 1977, 30'000 obiettori! | Intervista a Roberto Rambaldi, vice direttore di Caritas Italia |
Per informazioni inerenti il Servizio civile presso Caritas Ticino, contattate:
Caritas Ticino
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