Il Paese degli orologi in ritardo di 1/2 secolo
Nascerà in questo secolo l'assicurazione maternità?

Di Dani Noris



È il Paese delle assicurazioni, delle banche, della pulizia e dell’ordine.
È il Paese dove se ti cade un 100 franchi per terra, quando ripassi ci trovi sopra un sasso messo da qualcuno
affinché non voli via.
È il Paese dove non si prevedono disordini e quando qualche scheggia impazzisce vengono presi provvedimenti immediati per riprendere il controllo della situazione.
È il Paese della grande tradizione umanitaria, il Paese della Croce Rossa. È il Paese degli orologi e della puntualità... ma per quanto riguarda l’assicurazione maternità è in ritardo di più di mezzo secolo.
Il mandato costituzionale ha 53 anni e vien da pensare che il fatto di non essere riusciti a introdurre un adeguato sostegno alla maternità nasconda un pensiero non detto che la vita in fondo non è poi cosi importante..... Un adeguata assicurazione maternità è urgente e non può più essere rimandata anche se prevede misure minime e già sorpassate dalla maggior parte dalle legislazioni dei Paesi Europei.
Guardiamo cosa succede intorno a noi:

Germania: le madri hanno diritto a un congedo di 14 settimane pagato al 100%. Inoltre, i genitori hanno diritto a un sussidio per compiti educativi, esentasse, di 600 DM al mese, per ogni figlio fino ai compimento dei 2 anni.
I salariatati (madri o padri) possono beneficiare, al termine del periodo di protezione della maternità, di un congedo educativo che può essere prolungato fino ai 3 anni del bambino. Durante questo periodo, la protezione contro il licenziamento e garantita.

Austria: 16 settimane di congedo pagate al 100%. La protezione contro il licenziamento dura 56 settimane a contare dalla nascita del bambino. Dopo le 16 settimane i salariati possono prendere un congedo parentale non pagato fino al compimento dei 2 anni del bambino. Hanno allora diritto a un sussidio di 600 fr. al mese per donne sposate o conviventi e di 900 franchi per situazione monoparentale. Questo diritto si protrae durante 2 anni o oltre.

Danimarca: il diritto al congedo maternità è di 29 settimane, le ultime 10 possono essere accordate al padre, che beneficia anche di un congedo di paternità retribuito, di 2 settimane, alla nascita del bambino. Le indennità giornaliere ammontano al 90 o 100%. Sull’arco dei primi 9 anni di vita del bambino i genitori hanno la possibilità di prendere dei congedi, per un totale di 9 mesi in tutto. Lo Stato versa al genitore che prende il congedo il corrispondente del 70% dell’importo massimo stabilito per l’indennità di disoccupazione.

Spagna: il congedo di maternità dura 16 settimane indennizzate in misura del 75% del salario. Inoltre al padre o alle madre è possibile prendere un congedo non pagato e il posto di lavoro è garantito per un anno.

Finlandia: la legge prevede un congedo della durata di 263 giorni lavorativi durante i quali sono versate prestazioni che copertine/coprono in media il 66% del guadagno. I primi 105 giorni lavorativi sono riservati alla madre, gli altri 158 possono essere presi dal padre. Un concedo educativo può essere preso o dal padre o dalla madre fino a che il bambino abbia compiuto i 3 anni. Durante questo periodo viene versato un sussidio di fr. 500 al mese. Dopo questo congedo il o la beneficiaria sono sicuri di ritrovare il loro impiego o uno simile.

Francia: i salariati hanno diritto a un congedo di maternità di 16 settimane pagate al 100%. Se lo stato di salute della madre esige un congedo supplementare prima o dopo il parto, l’indennità giornaliera ammonta al 50%. Durante questo periodo le persone senza attività lucrativa ricevono un'allocazione di fr. 700 al mese se hanno almeno 2 figli a carico.

Italia: la madre ha diritto a 5 mesi di congedo durante i quali riceve l’80% del salario. Inoltre può essere preso un congedo supplementare di 6 mesi durante i quali l’indennità giornaliera corrisponde al 30% del reddito. Questo congedo può essere attribuito al padre. Il posto di lavoro è garantito fino a 12 mesi dopo la nascita del bambino.

Norvegia: i salariati e gli indipendenti hanno la scelta fra il congedo parentale di 52 settimane con un compenso dell’80% o un congedo parentale di 42 settimane al 100%. 39 rispettivamente 29 settimane possono essere utilizzate a scelta fra dal padre o la madre. Un assegno di 6000 franchi è versato alle madri che non hanno diritto alle indennità giornaliere. Sia che lavorino o meno le madri sole hanno diritto a 2000 franchi in più.

Olanda: il congedo di maternità è di 16 settimane con un compenso del 100% del guadagno giornaliero. Se la madre è inabile al lavoro, dopo la gravidanza o il parto, può prolungare il congedo fino a 52 settimane.

Svezia: il congedo remunerato dura 12 mesi, la metà per il padre e l’altra per la madre. Ogni genitore può rinunciare al suo diritto a favore dell’altro. Le indennità ammontano al 90% per i primi 2 mesi e all’80% per i seguenti 10 mesi. I genitori con figli di meno di 8 anni possono ridurre la giornata di lavoro di 2 ore giornaliere (con corrispondente riduzione di salario).

Questi esempi dimostrano come in molti paesi le pari opportunità fra donna e uomo, intese sia come opportunità lavorativa per la donna ma anche come possibilità per l’uomo di assumere in prima persona i compiti educativi all’interno della famiglia, siano favorite dalla legge.
L’introduzione, in Svizzera di una norma che prevede 14 settimane con un versamento dell’80% del salario regge a malapena il confronto con diversi Paesi, ma rappresenta un primo passo verso il riconoscimento della maternità non come un lusso di pochi ma come un contributo indispensabile per la costruzione di una società a misura d’uomo.