Adozioni Caritas Ticino: questa volta ... diamo i numeri

Di Dante Balbo


I puri, quelli che ragionano di teorie e di principi, mi direbbero che i numeri non contano niente, perché quello che importa sono i principi, le idee da trasmettere, la cultura da costruire.

Se diamo retta alle cifre, il servizio Adozioni di Caritas si può davvero trincerare dietro a questo concetto, perché i suoi numeri si contano sulle dita delle mani o al massimo dei piedi del suo responsabile.

Ma il nostro servizio è fatto di persone concrete e poche o tante che siano, hanno diritto di cronaca su di un rapporto di attività, ma soprattutto sono la testimonianza di una sensibilità sociale e di una solidarietà che rende traducibili in concreto i nostri scritti, apparentemente utopici.

Per coloro che inevitabilmente sorrideranno nel leggere le cifre che seguono, posso presuntuosamente ricordare che al tempo della moltiplicazione dei Pani e dei pesci, anche a Gesù sono stati necessari cinque poveri pani e due pesciolini.

A parte questo accenno, forse irriverente, per scandire le nostre modeste cifre, seguiremo l'iter di una famiglia adottiva, ai vari livelli del suo rapporto con il nostro servizio.

L'inchiesta sociale

Questo è il passo più importante, il momento in cui una copertine/coppia si muove, rende operativo un desiderio condiviso fino ad allora all'interno della famiglia.

Le copertine/coppie che si rivolgono al nostro servizio sono più numerose di quelle che poi intraprendono un vero e proprio iter con noi. Le cause di questa differenza sono diverse:

A. Molte copertine/coppie sono abitanti di altri cantoni o italiane e la loro richiesta viene fermata sul nascere, perché il nostro servizio opera solo a livello cantonale;

B. Altre hanno bisogno si un momento informativo per poter valutare meglio la loro idea di adozione in rapporto al percorso reale da svolgere per realizarla. In seguito potranno ritornare da noi o rivolgersi al tutore ufficiale, e al Servizio Adozioni Cantonale, altre rinunciano al progetto;

C. Altre copertine/coppie si misurano con la linea che Caritas ha scelto per proporre una adozione vicina agli "ultimi" e non se la sentono di affrontare i rischi che questa scelta comporta.

Infine vi sono coloro che continuano con noi, come le 3 famiglie che l'anno scorso hanno accettato di camminare con noi e attualmente stanno terminando la fase di inchiesta sociale per ottenere l'idoneità all'adozione.

L'attesa

Si tratta del periodo più faticoso per la copertine/coppia, perché è quel tempo in cui i documenti necessari sono partiti per il paese di origine dei bambini e da questo si attende una risposta.

Anche qui vi sono due tipi di famiglie:

A. Quelle copertine/coppie che hanno già uno o più bambini adottati e sono in attesa di una ulteriore adozione;

B. Le famiglie alla loro prima adozione;

C. Le famiglie che attendono da più di un anno.

Complessivamente si tratta di 6 famiglie.

L'affidamento preadottivo

A un certo punto le ansie delle famiglie si sciolgono e si trasformano in un bambino in carne ed ossa, che di ansie ne darà lo stesso, ma di altro genere. Per un periodo di due anni le famiglie sono ancora seguite dal nostro servizio per un periodo di sorveglianza in attesa di ottenere l'adozione definitiva.

Di queste famiglie la Caritas ne segue attualmente 5.

Il lieto fine

Il momento più felice per la copertine/coppia adottiva è quello in cui la sua pratica viene archiviata dal nostro servizio. Ciò avviene quando l'adozione viene dichiarata definitiva dagli organi cantonali competenti.

La avventura con Caritas si chiude o si sospende fino alla prossima adozione, mentre un altro bambino trova un posto dove vivere definitivamente la sua storia dentro una famiglia.

Nell'anno scorso questa gioia è toccata a sei famiglie.

Conclusione

In sintesi, anche l'anno passato una ventina di famiglie ha fatto capo al nostro servizio per promuovere o meglio definire un progetto di accoglienza e di apertura alla vita:

Inchiesta sociale 3

Attesa 6

Affidamento 5

Adozione 6