Il futuro è ieri: dalla rivista frammenti di storia
Dall'osservatorio di Caritas spunti per un impegno sociale

Di Mimi Lepori Bonetti


CARITAS è presente nella società; dal suo osservatorio guarda, interviene e nella misura del possibile diventa partner con chi deve decidere sul futuro delle politiche sociali. Questa presenza è diversificata, ricca, quanto lo sono le persone che a CARITAS lavorano e che grazie alla loro vocazione personale le permettono di incidere a tutti i livelli della vita, per molti anni anche a livello politico.

La presenza in un legislativo, prima quello cantonale e poi quello federale ha permesso a CARITAS di avere un osservatorio importante per meglio comprendere i cambiamenti legislativi in materia di politica sociale. Non da ultimo molte proposte fatte dalla sottoscritta in materia di miglioramenti sociali per i piu poveri sono stati possibili grazie al confronto, al lavoro che insieme ad altri collaboratori da circa vent'anni svolgo in CARITAS.

Grazie alla storia che è parte integrante della struttura odierna di CARITAS è stato possibile avere un giudizio chiaro sull'importanza del privato sociale e del bisogno di poterlo rivalorizzare. Nel 1992, durante il Congresso tenutosi per sottolineare i 50 anni della CARITAS, il privato sociale ha potuto avere un suo momento di gloria e diventare tema importante da riscattare agli occhi dei politici e degli operatori sociali.

"In questo ultimo decennio il privato sociale si è svegliato, uscendo da un lungo periodo di passivita e oggi, lui stesso sta ripensando a nuovi modelli e nuove forme di intervento sociale. Il tempo della delega è terminato, e i diversi soggetti sociali presenti nella societa chiedono un nuovo diritto di cittadinanza, in un nuovo modello misto dove i tre attori principali -societa, mercato e Stato - possano interagire in maniera organica producendo risposte alle sfide sociali, culturali e economiche presenti in questo fine millenio" (No 1 maggio '94 "Privato sociale: terzo settore, terza dimensione, settore non profit")


L'idea di una rubrica fissa era nata proprio partendo dall'esperienza politica; un angolo di politica federale che permettesse ai numerosi lettori della nostra rivista di conoscere meglio alcune mie prese di posizione "sottolineo il personale, anche se spesso la mia posizione e vicina a quella di molti collaboratori di CARITAS e nasce proprio dal confronto con loro, sul terreno concreto della presenza accanto alla gente che ha piu problemi". ( No 3 ottobre 94 "socialità sotto la lente)

Una breve carrellata dei diversi temi politici discussi al Consiglio nazionale durante la sessione di ottobre (94) ci porta a sottolineare la decima revisone dell'AVS che nei suoi notevoli miglioramenti ha purtroppo introdotto l'aumento dell'eta di pensionamento della donna;

"Perche far pagare alla donna le conquiste di questa decima revisione? Nel momento in cui la donna finalmente puo beneciare di importanti miglioramenti (splitting, bonus educativo,) le si chiede di fare nuovi sacrifici in nome del costo di questa revisone".

Ma durante quelle settimane di lavori parlamentari altri temi sociali sono stati toccati: quello sulla disoccupazione cercando di adeguare una legge, concepita in un momento dove il disoccupato non esisteva, al problema principale di oggi. Il tema dell'eutanasia che insieme a quello dell'interruzione di gravidanza asumerà nei prossimi anni molto spazio nei dibattiti politici. "Vogliamo depenalizzare l'interruzione della gravidanza entro le prime 12 settimane e chiediamo di depenalizzare l'interruzione della vita. Eliminiamoli prima ancora di nascere e poi, quando ci sono, quando invecchiano, quando danno fastidio convinciamoli a chiedere il permesso di eliminarsi". Ma proprio in quella sessione un altro tema, difficile, ci aveva coinvolto. Un supplemento di credito per permettere di continuare la distribuzione di eroina a un gruppo di drogati. "Non ci sono ricette facili a un problema così difficile. Di questo sono perfettamente cosciente. Questo non mi esonera dal dire che la scelta del Consiglio federale non puo essere da me condivisa. Abbiamo gettato la spugna? La scelta di aumentare a mille le persone che ricevono eroina sotto controllo medico non è una unicamente organizzativa, questa scelta contiene un messaggio educativo e culturale difficilmente accettabili. Un messaggio che deresponsabilizza, che afferma che la libertà dell'uomo è infinita, un messaggio che esprime un atteggiamento rinunciatorio, di non speranza, che afferma che la droga è una possibilità per l'uomo".

Ma in questi tempi, dove la preoccupazione maggiore dei politici e dei funzionari è quella di ridurre le spese, si sono verificate purtroppo anche dei tagli all'aiuto allo sviluppo. "L'obiettivo della Svizzera era quello di portare allo 0,4% del prodotto nazionale lordo il contributo svizzero all'aiuto allo sviluppo entro gli anni 2000. Un obiettivo minimo, ma per la svizzera sicuramente importante considerato che ancora in questo anno ci situavamo allo 0,34%. Con la scelta di diminuire ancora di 14 milioni di franchi il preventivo in questo importante settore della politica estera ecco che retrocediamo allo 0.33%. Non abbiamo fatto una bella figura: credo proprio di no! " (No4 dicembre 94 "Tagli all'aiuto allo sviluppo e l'IVA penalizza il privato sociale").

Il tema del ripensamento della solidarietà è ormai una costante anche nei nostri scritti e nelle nostre riflessioni. I mutamenti economici in atto, la nuova struttura demografica, la fascia sempre più grande di nuovi poveri indicano che bisogna ripensare i nostri sistemi di sicurezza sociale. Un modello era stato proposto già alla fine degli anni 80, con l'idea sviluppata a piu riprese nel legislativo cantonale del reddito minimo garantito e ripreso a livello federale. Uno studio, presentato nel 1995 ha dato corpo a delle intuizioni, proponendo una vera rivoluzione nel sistema sociale. Ripensare alla solidarietà introducendo il reddito minimo garantito. " Il primo passo di una riforma sostanziale del sistema di protezione sociale svizzero è quello di garantire delle prestazioni minime che copertine/coprano il fabbisogno vitale in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, pensionamento, maternità. Dopo di che, con un grado di libertà maggiore di quello che c'é oggi, e ricorrendo agli usuali strumenti assicurativi -io pago io ricevo- si possano ottenere prestazioni che si aggiungono a questa base garantita a tutti" (Reddito minimo garantito, una proposta concreta No 2 giugno 95).

50 anni orsono con grande coraggio gli uomini svizzeri votavano l'articolo 34 quinquies cpv 4 che prevede l'istituzione di un'assicurazione maternità. Oggi esiste un progetto di legge. Ma " i discorsi inerenti alla moratoria sociale, portati avanti soprattutto dalla destra economica e dagli ambienti padronali, la difficile situazione economica e la lentissima ripresa, le cifre rosse della Confedrazione, l'incremento delle spese dovute alla legge sulla disoccupazione e all'AVS non hanno permesso un'accoglienza trionfale del progetto di legge. Alcune mesi orsono, le donne di tutti i partiti governativi hanno deciso di unire le loro forze e insieme di salvare la legge" (Bambina-madre-nonna: cinquat'anni di storia No 4 dicembre 95).

Alcuni cambiamenti sono avvenuti. Nessuno di CARITAS è più presente nei legislativi, ma questo non ci esonera dal seguire i cambiamenti che veranno