Riciclare oggetti, riciclare uomini
Cosa e come riciclare con Caritas Ticino

Di Giovanni Pellegri



Che cosa fare con il vecchio televisore? E con il computer depositato in cantina? A chi consegnare il vecchio frigorifero? Caritas Ticino conformemente alle normative vigenti in Svizzera per l’eliminazione o il riciclaggio di diversi rifiuti ha sviluppato un programma occupazionale che si propone oggi come un tassello importante per la gestione di alcuni rifiuti del Cantone. Il primo scopertine/copo di Caritas Ticino però non è il riciclaggio degli oggetti ma... degli uomini.


Un lavoro utile e produttivo è infatti l’unico trampolino di lancio che possiamo offrire alle persone escluse dal mondo del lavoro e spesso senza formazione. Quest’anno il programma occupazionale (PO) "Mercatino" metterà a disposizione circa 70 posti annui per persone iscritte alla LADI e una qurantina di posti annui per persone in assistenza. L’attività principale è il recupero, il riciclaggio e lo smaltimento di alcuni rifiuti che devono seguire delle vie di trattamento speciali. Nello stesso tempo il PO Mercatino è divenuto uno strumento utile per i comuni, il Cantone e la popolazione che hanno a disposizione dei centri di raccolta e smaltimento di alcuni rifiuti particolari.
Ecco in riassunto che cosa fare con i vostri abiti usati, frigoriferi, computers e televisori. Un modo intelligente per diminuire i costi di smaltimento dei rifiuti e nello stesso tempo creare lavoro per persone disoccupate.


ELETTRONICA

Dove gettare i nostri vecchi PC

In Svizzera è entrata in vigore dal 1° luglio 1998 una nuova ordinanza (ORSAE: ordinanza concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici) che regolamenta l’eliminazione delle apparecchiature elettroniche. Chi utilizza apparecchi elettronici non può più gettarli nei rifiuti urbani o nei rifiuti ingombranti, ma deve restituirli a un commerciante, fabbricante o un’azienda specializzata nello smaltimento, che sono tenuti a riprenderli e smaltirli in modo rispettoso dell’ambiente. I commercianti al dettaglio hanno verso gli utilizzatori l’obbligo di ripresa degli apparecchi vecchi se nel loro assortimento figurano apparecchi dello stesso genere. Evidentemente smaltire, anziché buttare in discarica, costa e la questione è sempre la stessa: chi paga?

Presso Caritas Ticino il ritiro della burotica è gratuito

L’Associazione economica Svizzera della burotica, dell’informatica e della telematica (SWICO) ha organizzato già da alcuni anni il ritiro e il riciclaggio gratuito di tutte le apparecchiature vendute e fornite dai suoi membri, garantendo uno smaltimento conforme alle basi legali in vigore. La condizione per ottenere un ritiro gratuito della burotica ad uso domestico (monitor, PC, calcolatrici, macchine per scrivere, supporti informatici, fotocopertine/copiatrici, scanners, stampanti, retroproiettori, telefonini portatili, tastiere, mouse, ...), è di consegnarli ad un centro SWICO riconosciuto, come per esempio le tre sedi del programma Mercatino di Caritas Ticino (Lugano, Giubiasco e Pollegio).
La SWICO, che raggruppa i più importanti fabbricanti di apparecchiature di burotica, ha assegnato il mandato di smaltire in Ticino questi rifiuti ad una ditta specializzata nel riciclaggio dei rifiuti elettronici (DRISA AG). Per la prima fase di frazionamento i vecchi computers sono consegnati al Programma occupazionale di Caritas Ticino, dove sono frazionati nelle diverse componenti, in seguito, la DRISA prosegue le successive fasi di riciclaggio nei

suoi stabilimenti specializzati, estraendo le materie ancora utili e smaltendo invece quelle nocive secondo le norme. Il riciclaggio per queste apparecchiature viene finanziato da una tassa anticipata, compresa nel prezzo dell’acquisto dei nuovi apparecchi. La possibilità di consegna gratuita sussiste anche per le ditte, in questo caso il ritiro viene realizzato tramite dei trasportatori e Caritas Ticino procede al frazionamento, dando lavoro a persone disoccupate.


Dall’aspirapolvere al televisore

Per li altri rifiuti elettrici o elettronici (elettronica di intrattenimento, piccoli o grossi elettrodomestici,...) lo smaltimento richiede il pagamento di una tassa di riciclaggio applicata secondo il peso dell’oggetto da smaltire. In Ticino esistono svariate possibilità di consegna presso i commercianti, i fabbricanti o le aziende specializzate nello smaltimento, che sono tenuti a riprendere gli apparecchi e smaltirli in modo rispettoso dell’ambiente. Caritas Ticino ha creato dei punti di raccolta specifici sul territorio dove i privati, i comuni o le ditte possono consegnare i loro rifiuti elettronici. Grazie al lavoro di frazionamento, ha creato lavoro per persone disoccupate in Ticino. È senz’altro un esempio di come il riciclaggio possa presentare vantaggi, non solo per un discorso ecologico, ma anche per quella fascia di persone escluse dal mondo del lavoro. Dal 1994 Caritas Ticino ha frazionato in questo modo 750’000 kg di rifiuti elettrici ed elettronici. Il lavoro consiste nel frazionare i rifiuti elettronici in 36 componenti differenti: cavi elettrici, materiali metallici, sostanze nocive, schede elettroniche, ecc. permettendo in questo modo di recuperare in una seconda fase realizzata oltr’alpe, i metalli preziosi o di smaltire le parti dannose all’ambiente.

E per i poveri? Un po' della nostra spazzatura tecnologica

Perché demolire un vecchio computer ancora funzionante? Perché non spedire nel Terzo Mondo i nostri apparecchi elettrici ed elettronici, magari tecnologicamente superati nei nostri paesi, ma che potrebbero svolgere ancora un egregio servizio in una scuola in Africa? In verità un computer tecnologicamente superato da noi lo diverrà nello spazio di pochi anni anche in un Paese povero, che dovrà quindi gestire l’eliminazione della nostra spazzatura tecnologica senza possedere i mezzi e i soldi necessari per lo smaltimento. Di fatto la logica è buona - aiutare chi ha meno mezzi di noi - ma il risultato è perverso. Il nostro vecchio computer, spedito con costi elevati verso il Terzo Mondo, contribuirà solamente a riempire qualche fossa nel terreno, magari le stesse buche lasciate da qualche multinazionale per estrarre dalle miniere i metalli necessari per la fabbricazioni delle parti in oro, rame o platino del nostro computer...

Senza andar così lontano la stessa logica è applicata da noi. Banche, assicurazioni o privati volendo fare un gesto buono regalano i loro vecchi computer ad istituti per andicappati. Un responsabile di un centro per andicappati del luganese mi raccontava che regolarmente devono sobbarcarsi i costi di smaltimento di quello che era presentato come una generosa donazione di materiale informatico, purtroppo buono solo per la discarica. Chissà per quale arcano mistero un computer in disuso e depositato nelle cantine di una banca deve trasformarsi in un apparecchio all’avanguardia per un andicappato o per il Terzo Mondo?


TESSILI
Per uno straccio di lavoro

A Giubiasco 800 tonnellate di abiti usati sono lavorate da una quarantina di persone disoccupate

Durante il 1999 abbiamo raccolto in Ticino circa 500 t di tessili, diminuendo considerevolmente i quantitativi di tessili che finiscono nei rifiuti urbani. A Giubiasco sono state inoltre consegnate altre 300 t di tessili raccolte da associazioni della Svizzera interna. Circa l’80% del tessile raccolto può essere riciclato. Sul territorio offriamo tre modalità di raccolta distinte:
1. Consegna degli abiti usati a un negozio di Caritas Ticino: gli abiti in buono stato possono essere consegnati in uno dei dieci negozi dell’usato di Caritas Ticino, potranno così essere riadoperati. È una modalità intelligente per prolungare la vita dei nostri abiti che non indossiamo più e nello stesso tempo offrire una possibilità a chi ha pochi mezzi per trovare degli indumenti in buono stato senza spendere troppi soldi. Nello stesso tempo con il ricavato delle vendite Caritas Ticino finanzia i progetti sociali. I negozi dell’usato di Caritas Ticino sono presenti a Lugano, Molino Nuovo, Pregassona, Bellinzona, Giubiasco, Locarno, Stabio, Chiasso.
2. Raccolta nei cassonetti di Texaid: i tessili possono essere messi anche in uno dei 140 cassonetti di Texaid presenti in Ticino che sono svuotati dagli operai del nostro programma occupazionale. Gli abiti così raccolti sono portati nella centrale di Giubiasco dove vengono selezionati e lavorati da persone disoccupate o in assistenza. Con gli abiti di cotone in cattivo stato sono prodotti stracci per l’industria.
3. Raccolte tramite le collette in strada di Caritas Ticino: in una ventina di comuni, partirà anche quest’anno la colletta tramite sacchi denominata "Non gettare tessili nella spazzatura", il luogo e la data delle collette sono riportate nel riquadro a pagina 19. Nei comuni non serviti dalla nostra colletta, Texaid organizzerà una simile raccolta. Anche questo tessile offrirà lavoro a persone


FRIGO
Contro il buco d’ozono

Dal 1995 oltre 16’000 frigoriferi sono stati frazionati da persone disoccupate

A partire dal 1992 la SENS (Fondazione Svizzera per la gestione e il recupero dei rifiuti) ha sviluppato un sistema di eliminazione dei vecchi frigoriferi rispettosa dell’ambiente. Le differenti fasi di eliminazione del frigorifero sono finanziate dalla vendita di una vignetta SENS (CHF 75.- IVA inclusa) che il cittadino deve comperare prima di gettare il proprio frigo. Dal 1995 Caritas Ticino attua a Giubiasco la prima fase di eliminazione dei frigoriferi raccolti in Ticino recuperando i fluorocloroidrocarburi (CFC) contenuti negli impianti di refrigerazione e che se liberati nell’atmosfera contribuiscono all’impoverimento dello strato di ozono della stratosfera. Insieme ai gas viene recuperato anche l’olio del motore e sono frazionate le parti interne (ferro, plastica, vetro). La seconda tappa dell’eliminazione del frigorifero è attuta in impianti specializzati in Svizzera interna.
I frigoriferi domestici vanno consegnati ai rivenditori, commercianti o al comune pagando l’apposita vignetta. A loro volta i diversi raccoglitori invieranno i frigoriferi alla nostra centrale di Giubiasco. Dal 1995 abbiamo ricevuto più di 16’000 frigoriferi che hanno permesso di offrire un lavoro utile, produttivo ed intelligente per persone disoccupate.


MOBILI

Prolungare la vita agli oggetti


Il recupero di mobili è un’attività ben conosciuta dalla gente che continua a coinvolgere Caritas Ticino per regalare i mobili di seconda mano o per sgomberare soffitte, cantine o appartamenti.
L’attività consiste nella raccolta del materiale da valorizzare, sgomberi e trasporto della merce e nella valorizzazione attraverso atelier artigianali del materiale ricevuto e vendita nei negozi dell’usato. Diverse decine di tonnellate di materiale possono così essere recuperate evitando che finiscano in discarica e offrendo a chi ha pochi mezzi mobili ancora utilizzabili a prezzi ridotti. I mercatini dell’usato con raccolta e vendita di mobili, giocattoli, chincaglieria sono a Lugano (via Bagutti 6) e Giubiasco (via Olgiati 44). Mentre altri negozi dell'usato con vestiti e altri oggetti (ma non mobili) sono a Lugano (via Bagutti 6, Via Lucchini 12), Pregassona (Via Merlecco 8), Stabio (via Giulia 24), Bellinzona (c/o Casa per anziani Paganini-Rè e Via Campo Marzio 2), Giubiasco (via Olgiati 44), Chiasso (via Bossi 6), Locarno (via Ciseri 3).